L’estate sta finendo o forse è già finita e non c’è ne siamo accorti, fatto sta che siamo ancora qui, sempre presenti, per una super serata all’insegna del surf. Il cielo è pulito e stellato, un brezza leggera ha invaso la spiaggia e la gente accorsa non è tanta, ormai il tram tram quotidiano ha investito tutti e l’aria incomincia a puzzare d’una certa malinconia. I “The Whip” partono un po’ in sordina, forse a causa anche di un pubblico scarno e freddo che è in attesa della band frontman. Il loro sound non è male, pendola tra un rock’n’roll fuzzato che sa di “Von Bondies” e un po’ meno di “White Stripes”, e il tipico surf dei “The Ventures”. Un pugno di canzoni tra cui alcune covers, esame passato per loro. “Gli Intrusi” sono velocissimi a preparare il loro set e altrettanto velocemente si scatena il pubblico al partire delle prime note. Divisa completamente in nero e cantato in italiano. La musica che propongono si può descrivere come un connubio tra i “The Rokes” e “Dick Dale”, una chitarra fuzzata incredibilmente distorta e pulita invece negli assoli, una batteria propulsiva, un basso frenetico e una farfisa che riempie il tutto. Puro e isterico beat-surf. “Gli Intrusi” sudano e macinano riff sino allo sfinimento quando gli tocca, forse spiacevolmente, cedere la parola ai “Wadadli Riders”. Formazione a tre per i Wadadli: due bischeracci, “il santo” alla chitarra, “surfer joe” alla batteria e infine Nicoletta “Niky”, una splendida fanciulla, al basso. I tre vengono da Wadadli, un’isola dei Carabi, ma sono di Livorno e si trovano in vacanza in Italia sino a settembre (pensate a quanto mi sono sentito sfigato), suonano surf, solo surf, dalle origini sino al suo sviluppo, quindi pensate a “Dick Dale & His Deltones”, ai “The Ventures”, ai “The Tornadoes”, ai “The Centurians”, ai “The Lively Ones”, agli “Astroman” e tanti altri ancora, tutto suonato con una fedeltà incredibile. Io personalmente ero in estasi. Una batteria scheletrica e una chitarra sprovvista di qualsiasi pedalina, senza dimenticare la voce incantevole e impetuosa di Niky e quella di Lorenzo (surfer joe), nata pare per cantare questo genere di musica. “Il santo” ha sparato un accordo dietro l’altro nonostante stesse male, il pubblico non era certo quello dei grandi show, ma la serata senz’altro, basta pensare che “Misirlou” continuava a echeggiare nelle nostre orecchie durante il rientro a casa e ancora adesso sembra di sentirla chiara e forte. (Tommaso Floris)