COME CAMBIA IL VENTO
UPR/Edel, 2012
“Largo al folk stanno passando i Rossopiceno!”: è questa la frase che viene in mente alla fine dell’ascolto del loro ultimo lavoro Come cambia il vento. Ritmi alti, forte presenza di fisarmonica basso e batteria e molta cura nei suoni e nei dettagli per questo gruppo picentino (ma no! non l’avreste mai detto eh?) che tiene alta la tradizione dell’Italia centrale per questo genere che tanto ha dato alla musica del nostro Paese.
Non si può infatti non sentire la profonda presenza di altre realtà molto affermate come Bandabardò e Modena City Ramblers, ma soprattutto i secondi specialmente per la presenza di testi che guardano con occhio critico alla nostra storia e alla nostra società contemporanea.
Molto suggestive sono C’era (piccolo appunto sull’attacco iniziale del brano davvero troppo simile a I Cento Passi dei suddetti Modena City Ramblers) e Camici e tute, canzone preceduta da un monologo di Ascanio Celestini che come sempre regala uno spaccato sarcastico sulla situazione italiana in pochi minuti.
Insomma un buon album all’interno degli schemi della migliore musica folk italiana e sicuramente live questo è un lavoro che merita di essere ascoltato, quindi se vedete il loro nome su qualche locandina andate senza dubbio a sentirli.
Voto: 7
Piergiorgio Castaldi