Catanesi di sangue, musicisti di professione, i Gill&Co si districano nel difficile panorama indipendente siciliano ormai da diversi anni, una folta schiera di pubblico e di critiche positive lo conferma! Reduci da un’avventura nobile (Musicultura) ed esperienti di molti riconoscimenti (tra cui il Premio Umberto Bindi nel 2008) eccoli ora alle prese con la pubblicazione dell’ambiziosissimo “Caro Petrolio” disco dal fascino sicuramente ammaliante presentato ufficialmente alla stampa da circa un mese.
Da tempo ormai li tenevamo d’occhio e le occasioni per poter godere della loro musica nell’ultimo periodo sono state molteplici ed è proprio live che il gruppo riesce ad infrangere ogni barriera e a dare vita al viaggio spirituale che rappresenta il disco in sé, prova tangibile della indiscutibile abilità musicale del quintetto.
Forse ad alcuni di voi ( e forse pure a loro!) potrà sembrare una profanazione, ma ascoltando questo disco a me viene in mente una pseudo lotta musicale (per un attimo cercate di abbandonare i comuni pregiudizi) tra il catartico Giovanni Lindo Ferretti e Fred Buscaglione…sarà l’effetto Gill&Co o il colore così caldo di chi narra le loro vicende!
La presentazione di “Caro Petrolio” ha fornito una strana e insolita chiave di lettura alla musica del gruppo, molto più intima e rilassata, come un’osservazione leggera (e si fa per dire!) del presente attraverso uno stile musicale che non pare aver a che fare
esso, un miscuglio di ballate popolari, di ritornelli che accennano ad un timido folk e un incredibile e “svecchiato” giro di valzer (che scoprirò di non trovare nel disco, la bellissima “Tempi moderni”). Primo singolo e bandiera portante di tutto il lavoro discografico è “Caro petrolio” appunto, il racconto di una crudele favola di una realtà lontana nello spazio ma non nel tempo, come rappresentato dal videoclip del pezzo, un documentario girato tra Libia e Tunisia dal reporter di guerra Fabio Platania.
Chi segue BF dei Gill&Co ne ha letto in tutte le salse, ora non resta che conoscere il loro punto di vista (non ringraziatemi alla fine…dovere!!!)
“Caro Petrolio”, album intenso e impegnato, parlateci un po’ di questo grande traguardo discografico
Gianluca – caro petrolio è un disco programmaticamente eterogeneo. ogni canzone è un mondo a sé. È un disco che lascia aperta la porta ad ogni tipo di sperimentazione futura. È il punto di arrivo di un percorso musicale che dura da 5 anni e che non riesce a fare a meno ne del pianoforte (a coda) ne delle chitarre elettriche, ne della canzone popolare, ne degli esperimenti elettronici.
Ho ascoltato e letto testi molto articolati dal punto di vista lessicale (giochi di parole e versi filastroccheggianti inclusi) tanto da poter essere recitati oltre che cantati, ma in ogni pezzo dei Gill&Co si cela uno studio particolare o raccontare la realtà di getto?
G – Le canzoni nascono vicine ad un miracolo. La scrittura è libera e ricercata allo stesso tempo. I temi spaziano dall’odio all’amore. Le canzoni sono esseri viventi, cambiano forma, come la lingua. Quello che mi diverte è andare a ricercare delle parole e creare rime e assonanze nascoste nel’assemblaggio magico delle sillabe.
Quanto è faticoso fare musica “impegnata” in un contesto musicale frivolo e banale come quello attuale?
G – Mi viene naturale. Sto molto attento a non farmi minimamente sfiorare dalla spazzatura che c’è intorno. Cambio strada, spengo la radio ecc. La spazzatura non è solo musicale è anche culturale. Molti siti di approfondimento musicale sono spazzatura. Tipo fare il torneo delle canzoni più belle (tipo Rockit) è vomitevole.
E un’ occasione come “Musicultura” quanto è importante per il vostro lavoro musicale (raccontateci dell’esperienza)?
G – Musicultura è musica di qualità, lontana da internet,dalle classifiche, si respira aria pulita, c’è gente competente, si lascia molto spazio all’approfondimento tecnico e sociologico della forma canzone, siamo contenti della risposta della giuria del pubblico.
L’album e comunque un po’ in generale, la vostra musica è un meltin’pot di parecchi stili, io da ascoltatrice mi sono, forse impropriamente, permessa di immaginare una lotta musicale tra Buscaglione e Giovanni Lindo Ferretti: ora puoi linciarmi oppure cercare di spiegare meglio come/cosa suonate…
G – Gill&co è una mescita. Un laboratorio di contaminazione: il mix è tra Battisti, Cccp, Bob Marley, Battiato, Ciampi e tanti altri. Per adesso il ventaglio è aperto , siamo davanti ad un bivio con diverse strade, ne prenderemo una ma non si esclude il ritorno.
Tutti i vostri pezzi sono ispirati a temi caldi della politica o sociali, lavoro assai facile ora come ora (mi viene in mente l’irriverentissima “Il Presidente”) ma c’è qualcuno che vorreste ad un vostro concerto, insomma per suonargliene quattro?
G – Diffido degli artisti che stanno lontani dalla politica, la politica è tutto, anche questa intervista è politica. Il presidente è una canzone contro la guerra e contro i presidenti indifferenti. Stare davanti ad un microfono è una opportunità preziosa per sputare in faccia ai potenti tutto l’astio sacrosanto che abbiamo accumulato in questi anni di allontanamento culturale che certa classe dirigente ha studiato a tavolino.
Personalmente posso dire di seguirvi ormai da un bel po’. In pochi anni vi siete trasformati da gruppetto “casinista” da feste di piazza, a veri e seri cantastorie, raffinati e dall’aria sognante un po’ vecchio stile, cosa è cambiato realmente?
G – Il cambiamento, la metamorfosi è il nostro obiettivo. Le cose cambiano e devono cambiare, se no ci annoieremmo. Il prossimo disco di gill&co per esempio sarà un pugno nello stomaco o in faccia… ci stiamo lavorando.
Il palco vi rende onore: dove e quando i prossimi live?
G – Il live è la verità. Dalla primavera in poi sapremo quello che ci aspetta: c’è in programma un tour nazionale che probabilmente partirà dopo l’estate.
È consuetudine: vi lascio tre righe di anarchia, fanne buon uso…
G – Gill&Co è un esperimento di laboratorio in una boutique di cosmetici, un deposito di pianole tra i riverberi della campagna. Un applicazione nuova che svela il suono delle parole, riciclando libri e sentimenti, per fabbricare canzonette nuove di zecca!
Ancora una volta abbiamo illustrato una bellissima cartolina musicale…adesso avete la possibilità di lasciarvi ammaliare da questo fantastico mondo! A voi la scelta!
Maruska Pesce – purpetz.mska@hotmail.it