Beautiful Freaks 32 – Autunno 2009 – di Lorenzo Briotti (lorenzobriotti@yahoo.it)
Parlando di primi echi psichedelici italiani ci sono stati episodi interessanti, come il primo
Lo stesso discorso fatto per le Orme vale per il primo album del Balletto di Bronzo del 1970 “Sirio 2222”; un disco eccezionale di psichedelia, hard-rock e primo progressive (se non altro nella traccia che chiude l’album “Missione Sirio 2222”) che contiene il brano notissimo “Neve Calda”; anche questo gruppo, che proviene da Napoli, diventerà notissimo al pubblico del progressive italiano.
Tra i singoli, da citare quello dei romani Chetro & Co. con “Danza Della Sera (Suite in modo Psichedelico)”, uno tra i primi brani italiani a fondere sonorità psichedeliche ed orientali, molto di moda in quegli anni in Inghilterra; nel testo ci sono frasi che citano scritti di Pier Paolo Pasolini e l’utilizzo di vari strumenti tra cui una violaccia con 10 corde inventato da loro stessi.
Le Mani Pesanti invece, col singolo “Un Dio Al Neon” criticano il facile consumismo utilizzando pezzi delle pubblicità di carosello su una musica vagamente ipnotica.
I Fantom’s pubblicano tra il ‘66 ed il ’69 una serie di singoli in bilico tra la psichedelia e il garage americano; grandi brani come “Le Insegne Pubblicitarie”, “Il Trionfo Del Diavolo”, “Katia”, “L’indossatrice” e “Il Treno” per finire la carriera con il singolo “Katia”,”Felicità Vuol Dire” in cui si cimentano nel pop psichedelico con ottimi risultati.
Gli Astrali non registrano nessun disco ma soltanto demo con cui mostrano di essere piuttosto avanti , almeno nella scelta delle cover: “Cado Su in Alto” è la versione italiana di “Eight Miles high” dei Byrds mentre, “Credi” è “Rari” degli Standells. Oltre alle cover, con il brano “Un Altro Viaggio Allucinogeno” gli Astrali provano come Le Stelle di Mario Schifano ad improvvisare una suite psichedelica.
La ristretta schiera di gruppi psichedelici italiani a cui possiamo aggiungere anche altri nomi come i Chewing Gum e i Templari si ferma qui perché nel frattempo è arrivato il progressive, ma questa è un’altra storia. Il mondo dei sixties riserva sempre delle gradevoli sorprese.