Ce Senti Cerqua Festival @ Sipicciano

“Ce senti cerqua?”. Letteralmente “Ci senti, quercia?”, espressione in dialetto umbrolaziale che mostra soddisfazione nel momento in cui qualcuno, nonostante i nostri consigli, fa qualcosa di stupido o di avventato che risulta in un insuccesso doloroso (fisicamente o mentalmente). Ce senti cerqua music festival è invece è invece una rassegna di gruppi locali che si tiene annualmente a Sipicciano (VT). Vedere delle persone che si arrabattano per organizzare un evento di musica e arte nell’Italia post (?) berlusconiana è al minimo commovente. L’underground, che di alternativo ha solo il nome, evita e schifa il popolare, l’”alla-portata-di-tutti”. Meglio un bell’aperitivo biologico a 15 euro in un locale arredato in stile finto povero (60.000 euro di interior designer) con duo elettrosperimentale che campiona il russare dei bradipi giganti. L’editoriale del numero appena uscito parlava di andare a cercarsi la musica anche in rosticceria, se necessario. E andatevela a cercare ‘sta musica, in ogni angolo possibile; spulciatevi il tuttocittà e cercatevi dov’è che gente onesta cerca di diffondere musica onestamente. Abbassate quei sopraccigli, che i dj set provegan non hanno nulla di buono da offrirvi, manco il cibo. Fare musica è fare cultura, e qualsiasi posto dove la si faccia, sia una rosticceria o (come in questo caso, un parco in un paesino da un migliaio di anime) diventa un piccolo baluardo baluardo contro lo squallore cafone centrodestro (graziesilvio) o la luccicante vuotezza snob centrosinistra (graziechi? Boh, graziemattè). Piccoli gruppi di ottima qualità ( mi sono piaciuti, in particolare, Too Much Ado, Fuorilinea, Rockasterzo e Maleducazione Alcolica), alberi ovunque (anche opportunamente arredati con dipinti, sculture, fotografie); tre belle serate, senza elitarismo o divismi di sorta (birra e salsicce ci rendono sempre tutti fratelli). Contro l’ignoranza desolante del nostro paese, dal basso, orgogliosamente.