Presenze d’Africa – IV edizione
TADALAT – AZIZ SAHMAOUI
PIERS FACCINI – LANSINÉ KOUYATÉ
MOH! KOUYATÉ – HAMID DRAKE
PAOLO ANGELI – ROY PACI
e tantissimi altri
Complesso Le Murate di Firenze / 4 – 5 – 6 luglio 2013
Tutti i giorni dalle ore 19 / ingresso libero
sito ufficiale: www.festivalpresenzedafrica.eu
COMUNICATO STAMPA
Giovedì 4, venerdì 5 e sabato 6 luglio si svolgerà a Firenze la quarta edizione del Festival au Désert/presenze d’Africa: una straordinaria occasione di incontro tra la musica e la cultura tuareg, maliana, panafricana, con musicisti europei e internazionali che hanno fatto del nomadismo artistico la propria cifra stilistica. Non solo concerti, ma un momento di conoscenza, confronto, scambio, da cui prenderanno vita jam session e produzioni musicali che verranno presentate al pubblico nell’affascinante scenario del Complesso Le Murate di Firenze.
Tra i tanti artisti che saranno coinvolti quest’anno: i musicisti tuareg TADALAT (band rivelazione al Festival au Désert 2012 di Timbuktu), il polistrumentista e cantante di origine marocchina AZIZ SAHMAOUI (collaboratore di Joe Zawinul e fondatore del gruppo University of Gnawa), il balafonista LANSINÉ KOUYATÉ (figlio della nota cantante maliana Siramori Diabaté), il cantautore “world” PIERS FACCINI, il chitarrista elettrico e cantante della Guinea MOH! KOUYATÉ, il batterista afroamericano HAMID DRAKE, PAOLO ANGELI con la sua chitarra sarda preparata (Pat Metheny ne ha voluta una identica), PASQUALE MIRRA, DIMITRI GRECHI ESPINOZA, SILVIA BOLOGNESI, JÉRÔME LI THIAO TE e l’intervento speciale di ROY PACI per il gran finale.
Dopo il successo dello scorso anno, la musica tornerà a risuonare negli spazi dell’ex-carcere per coinvolgere il pubblico con lo spirito di apertura e condivisione tipico delle jam session nate sotto le tende del deserto.
Residenze musicali e produzioni. Tra le caratteristiche peculiari del Festival, il lavoro dei musicisti nei giorni precedenti alle esibizioni: distribuiti su vari spazi-prova di Firenze, gli artisti di diversa provenienza lavoreranno insieme per presentare per la prima volta al pubblico produzioni, nuove composizioni e jam session.
Incontri. Il Festival au désert/presenze d’Africa, oltre alla musica, al cibo africano e agli stand artigianali, prevede momenti di approfondimento per riflettere sull’attuale situazione internazionale, con un focus particolare proprio sul Mali.
INFOLINE: 055 2638480
www.festivalpresenzedafrica.eu
INFOSTAMPA
Simona Nordera + 39 347 9488210 HYPERLINK “mailto:press@fabbricaeuropa.net” press@fabbricaeuropa.net / HYPERLINK “mailto:s.nordera@gmail.com” s.nordera@gmail.com
Marco Mannucci + 39 347 7985172 mannucci@dada.it
PROGRAMMA COMPLETO
GIOVEDÌ 4 LUGLIO
ORE 19 _ INAUGURAZIONE
PIAZZA MADONNA DELLA NEVE
ORE 20 _ AZALAI JAM
PIAZZA DELLE MURATE
ORE 21 _ TADALAT
OUMAR OULD BADI, chitarra/voce, ABOUBACRENE AG MOHAMED, chitarra/voce, ZEIDI AG BABA, basso/cori, MOHAMED AG IBRAHIM, djembe, ISSA SAMAKÉ, calebasse, SILVIA BOLOGNESI, contrabbasso, JÉRÔME LI THIAO TE, violino
ORE 22 _ AZIZ SAHMAOUI, voce, ngoni, HERVÉ SAMB, chitarra, ADHIL MIRGHANI, percussioni, HILAIRE PENDA, basso
PIAZZA MADONNA DELLA NEVE
ORE 23 _ PAOLO ANGELI, chitarra sarda preparata
VENERDÌ 5 LUGLIO
CAFFÈ LETTERARIO LE MURATE
ORE 19 _ PER IL DIRITTO ALL’ACQUA IN MALI – INCONTRO
con Oliviero Giorgi (Water Right Foundation), Haram Sidibe (progetto Dji Djélé)
PIAZZA MADONNA DELLA NEVE
ORE 20 _ AZALAI JAM
PIAZZA DELLE MURATE
ORE 21 _ LANSINÉ KOUYATÉ, balafon, PASQUALE MIRRA, vibrafono, HAMID DRAKE, batteria
ORE 22 _ AZIZ SAHMAOUI, voce/ngoni/mandola, HERVÉ SAMB, chitarra, ADHIL MIRGHANI, percussioni, PASQUALE MIRRA, vibrafono, LANSINÉ KOUYATÉ, balafon, HAMID DRAKE, batteria
PIAZZA MADONNA DELLA NEVE
ORE 23 _ PIERS FACCINI, voce/chitarra, HAMID DRAKE, percussioni
SABATO 6 LUGLIO
SUC – PIAZZA DELLE MURATE
ORE 19 _ MALI, SAHARA, MEDITERRANEO – INCONTRO
con Olivier Roy, islamologo, docente Istituto Universitario Europeo
Un anno fa Domenico Quirico era con noi a Firenze per raccontare i suoi viaggi e la sua esperienza di osservatore in una delle zone più calde dello scenario geo-politico internazionale. Oggi, dopo il rapimento, quegli stessi temi verranno affrontati con l’auspicio di una sua rapida liberazione.
PIAZZA MADONNA DELLA NEVE
ORE 20 _ AZALAI JAM
PIAZZA DELLE MURATE
ORE 21 _ LANSINÉ KOUYATÉ, balafon, PASQUALE MIRRA, vibrafono,
ORE 21.30 _ PIERS FACCINI, voce/chitarra, SIMONE PRATTICO, batteria
ORE 22 _ AZALAI BAND – Special Guest: ROY PACI
LANSINÉ KOUYATÉ, balafon, PASQUALE MIRRA, vibrafono, HAMID DRAKE, batteria/percussioni/ voce, DIMITRI GRECHI ESPINOZA, sax, PIERS FACCINI, chitarra/voce, MOH! KOUYATÉ, voce/chitarra, HILAIRE PENDA, basso
PIAZZA MADONNA DELLA NEVE
ORE 23 _ TADALAT ACOUSTIC
GLI ARTISTI
AZIZ SAHMAOUI _ È cresciuto a Marrakech e ha conosciuto la musica tradizionale da bambino, al festival Ksar El Badii, che da decenni rappresenta il melting pot culturale delle diverse etnie e dei suoni del Marocco. Da quel momento ha iniziato a interessarsi in maniera particolare alla musica Gnawa. Alla fine degli anni ’80 si è trasferito in Francia, dove ha fondato l’Orchestre National de Barbès (ONB) con cui ha dato vita a un nuovo stile musicale, mescolando i ritmi nordafricani al jazz e alla fusion. Ha collaborato con alcuni tra i più noti jazzisti della scena internazionale, tra cui il chitarrista Nguyen Le Maghreb, Michael Gibbs e WDR (Radio Big Band di Colonia), il gruppo Sixun fusion. Nel 2005, è il grande Joe Zawinul a invitarlo a registrare il suo doppio album live Vienna Nights al Birdland di Vienna. Da quel momento entra a far parte del Zawinul Syndicate, dove resterà fino alla scomparsa del maestro, nel settembre 2007. Nel 2010 registra il suo primo album solista, prodotto da Martin Meissonier, con la sua nuova band University of Gnawa. Il gruppo è composto da cinque musicisti, oltre ad Aziz: Alune Wade (basso), Cheikh Diallo (kora, tastiere), Hervé Samb (chitarra), Guillaume Pihet (percussioni) e Amar Chaoui (percussioni). ASCOLTA
TADALAT _ Oumar Ould Badi e Mohamed Ag Aboubacrine sono due giovani originari del villaggio di Aguel’hoc nell’Adrar des Ifoghas (Nord del Mali). Amanti della musica fin dall’infanzia, hanno cominciato a suonare ricavando i propri strumenti da materiali di recupero, sognando di creare una band. Da adolescenti quel desiderio si è realizzato e i due hanno cominciato a suonare la chitarra elettrica per gruppi e artisti celebri del deserto maliano come Amanar e Ibrahim Djo. Nel 2008 hanno formato il loro gruppo, Tadalat (“speranza” nella lingua tamasheck). I Tadalat si sono consolidati con l’arrivo di un nuovo chitarrista, Zeidi Ag Baba, e del percussionista Mohamed Ag Ibrahim. Dopo numerose performance, dalle serate ad Ague’lhoc fino ai club della capitale Bamako, nel gennaio 2012 hanno suonato al prestigioso Festival au Desert di Timbuktu guadagnandosi il “Premio Rivelazione 2012”. Eredi della “rivoluzione con le chitarre” iniziata con i Tinariwen nei primi anni ’80, i musicisti dei Tadalat compongono i propri brani privilegiando l’incrocio tra stili diversi, arricchiti da influenze locali e da una spiccata curiosità per le influenze extra-africane. ASCOLTA
ROY PACI _ Nato ad Augusta (Siracusa) nel 1969. Trombettista, compositore, arrangiatore e cantante, comincia a suonare il pianoforte da piccolissimo e approda alla tromba all’età di 10 anni, quando si unisce alla banda del paese. A 13 anni è già prima tromba ed entra a far parte di alcune big band siciliane di jazz tradizionale, esibendosi nei locali più famosi d’Italia. Dal 1990 compie viaggi in Sud America, Canarie, Senegal, continuando a sviluppare le sue influenze musicali. Tornato in Italia, porta avanti la sua esplorazione, talvolta pionieristica, della musica, cimentandosi in una serie infinita di collaborazioni e di tour in Europa e oltreoceano. Al momento è coinvolto in progetti musicali, editoriali, cinematografici e televisivi. Sostiene inoltre varie iniziative benefiche, come le campagne di Amnesty International e Pangea contro la violenza sulle donne, il progetto Emergency per l’assistenza medica ai civili nelle zone di guerra e la superband Rezophonic, che supporta AMREF nella costruzione di pozzi d’acqua per le popolazioni della regione del Kajiado, in Kenya. ASCOLTA
LANSINÉ KOUYATÉ _ Griot di residenza parigina, è un virtuoso del balafon. Il musicista è originario della regione Kangaba del Mali e figlio della grandissima cantante Siramori Diabaté (che suo marito accompagnava al balafon). Enfant prodige, giovanissimo si è fatto le ossa nell’Orchestre National du Mali, prima di accompagnare le stelle della musica mondiale (Salif Keita, Mory Kante, Omar Sosa, Cheick Tidiane Seck…). Accanto a questa carriera musicale frenetica, Lansiné partecipa ai tour mondiali di Dee Dee Bridgewater ma continua a sviluppare parallelamente il proprio progetto musicale. Dal 2005 lavora anche con il vibrafonista David Neerman, con il quale, dopo numerosi concerti a Parigi, nel settembre del 2008 ha pubblicato il suo primo disco, edito dalla Universal. ASCOLTA
MOH! KOUYATÉ _ Nato a Conakry, in Guinea. Discendente di una celebre famiglia di griot, fin da bambino ha suonato il balafon per accompagnare il padre e gli zii per battesimi, matrimoni e doudoumba (feste di strada). Virtuoso della chitarra, inizia a suonare con Ba Sissoko e Sia Tolno, e successivamente fonda il gruppo Conackry Cocktail. Nel 2004 incontra Corey Harris, grande bluesman americano con cui gira il mondo per una tournée. Nel 2007 si trasferisce in Francia dove collabora con Antoine Hervé, Tony Allen, Habib Koité, Donso, Fatoumata Diawara. Griot moderno dal sound inconfondibile, Moh! getta un ponte tra le culture, i paesi, i generi e le generazioni. Per una musica che invita al viaggio.
PAOLO ANGELI _ È nato a Palau e si è laureato in Etnomusicologia al DAMS di Bologna. Dall’incontro-scontro tra avanguardia extracolta e tradizione popolare nasce la chitarra sarda preparata: strumento orchestra a 18 corde – ibrido tra chitarra baritono, violoncello e batteria – dotato di martelletti, pedaliere, eliche a passo variabile. Con questa singolare propaggine – costruita nel CROM di Francesco Concas – Angeli rielabora, improvvisa e compone una musica inclassificabile, sospesa tra free jazz, folk noise, pop minimale. Nel 2003 pubblica per la ReR di Fred Frith il live in ‘Solo’ Bucato, sintesi di quattro anni di concerti in tutta Europa. Seguono le tournée in Canada e Stati Uniti, e nello stesso anno, su richiesta di Pat Metheny, progetta un nuovo modello di chitarra sarda preparata. Nella Liuteria Stanzani – con la collaborazione di Francesco Concas e dello Studio MTA – nascono due chitarre gemelle, una delle quali è adottata dal musicista americano. Nel 2005 Paolo si trasferisce a Barcellona. Tra le collaborazioni più importanti vanno citate quelle con Fred Frith, Antonello Salis, Hamid Drake, Takumi Fukushima. ASCOLTA
PIERS FACCINI _ Nasce in Inghilterra da genitori anglo-italiani, ma a cinque anni si trasferisce in Francia con la famiglia. Musicista e cantautore tra i più espressivi degli ultimi anni, fonde il folk, il blues acustico, la musica del Mali. Nel ‘97 inizia a far conoscere il proprio nome sulla scena come musicista di varie band, ma è con la pubblicazione del suo primo album solista, Leave No Trace (2004), che viene chiamato a realizzare veri e propri tour. Il successo gli permette di firmare un contratto discografico con l’etichetta Everloving Records, mentre per il secondo album viene preso sotto l’ala dal produttore JP Plunier, già con Ben Harper e Jack Johnson. Proprio Harper insieme ai suoi Innocent Criminals collabora alla registrazione di Tearing Sky (2006) così come il suonatore di kora Ballake Sissoko. Il suo ultimo album si intitola My Wilderness (2011). Attualmente Faccini sta lavorando insieme al musicista maliano Badje Tounkara ai brani del prossimo disco.
HAMID DRAKE _ Fin da adolescente ha iniziato a suonare in band di rock e R&B, attirando in poco tempo l’attenzione del sassofonista Fred Anderson. Dal 1974 in poi la loro collaborazione diviene sempre più stabile e destinata a proseguire nel tempo. È lo stesso Anderson che fa incontrare Drake con Douglas Ewart, Gerge Lewis e altri componenti dell’AACM (Chicago’s Association for the Advancement of Creative Musicians). Dopo aver conosciuto Don Cherry, il musicista viene scritturato e viaggia al suo seguito in Europa, occasione per dedicare più tempo all’esplorazione dell’infinito universo percussivo, condividendo profondamente con Cherry una forte spiritualità applicata alla musica e alle sue infinite possibilità di trasformazione ed evoluzione. Negli anni è stato la spalla creativa e ritmica di artisti tra cui: Borah Bergman e Peter Brotzmann, William Parker e Toshinori Kondo, Marylin Crispell, Pierre Dørge, il pianista compositore norvegese Georg Gräwe, Herbie Hancock, Misha Mengelberg, Pharoah Sanders, Wayne Shorter, Malachi Thompson, David Murray, Archie Shepp, Nicole Mitchell, M. Zerang, Kent Kessler e Ken Vandermark nel DKV trio.
AZALAI – CAROVANA IN MUSICA _ Molto più di una band, Azalai è un laboratorio musicale in movimento che, dopo esser partito a luglio da Firenze e aver fatto tappa allo Sziget Festival di Budapest, ha proseguito per la Francia, dove ha aperto il concerto di Salif Keita di fronte a un pubblico di duemila persone. Proseguirà la propria attività in Belgio, Serbia e Olanda e tornerà nuovamente a Firenze totalmente rivoluzionato. In ogni Paese in cui arriva, Azalai apre a nuove esperienze, confrontandosi e lavorando sulle composizioni attraverso l’inserimento di nuove idee e proposte sonore.
FESTIVAL EN EXILE
“Celebrato in tutto il mondo per la ricchezza della sua cultura musicale, il vibrante patrimonio del Mali è stato brutalmente messo a tacere dagli estremisti stranieri e dalle assurde leggi dei fondamentalisti”. Festival au Désert
“Fino a quando la musica non potrà ritornare alle proprie radici nella libertà di espressione e nella dignità, il Festival au Désert diventerà un Festival in esilio”. Morgan Freeman
A causa della sempre più drammatica situazione geopolitica del Mali, quest’anno – per la prima volta dalla sua fondazione – il Festival au Désert di Timbuktu non si è potuto realizzare. L’organizzazione ha deciso per questo di portare il messaggio di incontro e riconciliazione tra i popoli tuareg e maliani su una rete internazionale che collegherà il Sahara al Mediterraneo, l’Europa all’America, sotto il segno della cultura e della musica del deserto. Il Festival en Exile diventerà così un appello collettivo che ha prima di tutto l’obiettivo di invertire la crescente ondata di estremismo violento che si è diffuso tra il Nord Africa e il Sahel.
Per approfondire: www.festival-au-desert.org
IL PROGETTO AZALAI
Dal 2012 il Festival au Désert/presenze d’Africa è entrato a far parte del progetto “AZALAI – Laboratoire Nomade”, sostenuto dal programma Cultura dell’Unione Europea: una piattaforma di sperimentazione culturale innovativa e itinerante, che disegna una mappa del presente e mette in relazione il nostro continente con i ‘mondi di cultura’ che la popolano, le nuove identità che in essi si riflettono, gli attuali processi di incontro e scambio che ne modulano i territori e ne disegnano i confini. Come su una sorta di piattaforma itinerante, gli artisti che entreranno a far parte del progetto lavoreranno alla creazione di produzioni “aperte” e alla messa a punto di formule di espressione condivise. I modelli, gli incroci, i meticciati, le fusioni, dell’Africa che abita l’Europa, saranno elaborati attraverso residenze in cui gli artisti – giovani talenti, professionisti, maestri – saranno coinvolti in un lavoro di ricerca intorno alla riformulazione di tradizioni e alla sperimentazione di linguaggi di sintesi tra le realtà e gli sguardi che costituiscono l’Europa contemporanea. Le produzioni verranno presentate al pubblico, in festival e spazi musicali d’Europa, in una serie di concerti, ai quali si affiancheranno laboratori tematici e incontri. Attività che si svilupperanno fino al 2014 e determineranno l’individuazione e la messa a punto di processi di relazione tra artisti, strutture operative europee, e la loro messa in rete come modelli professionali di produzione, creazione e distribuzione funzionale a formule inedite di condivisione e innovazione intorno a tradizioni culturali e contributi artistici individuali. La piattaforma/ laboratorio in movimento, spostandosi come un’ideale carovana in musica, sta portando l’esperienza di Firenze oltre confine, attraverso prestigiosi festival europei come lo Wazemmes l’Accordéon di Lille (dove il 17 maggio la band Azalai ha aperto il concerto di Salif Keita di fronte a duemila persone), il Melkweg (Paesi Bassi), l’Exit (Serbia), lo Sfinks (Belgio) e lo Sziget (Ungheria).
CON IL SOSTEGNO DI: Comune di Firenze / Estate Fiorentina, Regione Toscana, AZALAI – Laboratoire Nomade – progetto sostenuto dal programma Cultura dell’Unione Europea, Institut français Firenze, Caffè Letterario Le Murate, Publiacqua/Water Right Foundation.
NELL’AMBITO DI: Festival di musica “Suona francese”, organizzato dall’Ambasciata di Francia in Italia e dall’Institut français Italia, con il sostegno dell’Institut français, della Fondazione Nuovi Mecenati e del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca – Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica.
IN COLLABORAZIONE CON: Sonoria – spazio giovani & musica, Associazione Transafrica, Cospe, Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights, Le Carceri, Unicoop Firenze, Hairforce.
FONDAZIONE FABBRICA EUROPA / Borgo degli Albizi, 15 – Firenze / Tel. 055 2638480 / 055 2480515