TAKING CARE
BlackBackCalico Records/M.i.l.k., 2012
Cosa dobbiamo dirvi dell’esordio di questa ragazza romana? Che di cose degne di nota questo disco ne ha più di una. La voce, prima di tutto; pulita, delicata, calda nel prendere certe pieghe intime. Ma anche i pezzi ci sono, e sembrano distanti dalle ingenuità del dilettantismo. Folk-pop che non vuole tracciare nuovi confini ma proteggere quelli che ha. Taking Care, prendersi cura appunto. E così il singolo Hopefully con cui inizia l’album è un buonissimo biglietto da visita per chi voglia chiudersi alle spalle la porta di casa e aprirsi al sole che c’è fuori, come fa la meravigliosa tartaruga del videoclip che promuove il pezzo. La dolce In my dreams, l’incantata Pavlov come l’ottima Cassius Clay, la più turbinosa The Flow, l’intro secco di Homesick che suona vicinissimo a Tracy Chapman. No, certo, siamo distanti da lei come ovviamente siamo distanti da Ani DiFranco tanto amata dalla nostra; ma aldilà di paragoni impossibili, mancano soprattutto il carattere e la personalità che sono il punto debole di questo disco. Anche quando si prendono buone linee melodiche non si riesce ad incidere in modo decisivo sul pezzo, e l’impressione è quella di un amalgama molto garbato ma a tratti anonimo. Ma un passo alla volta, taking care e anche taking time, prendersi il giusto tempo. Per ora pensiamo a Livia Ferri come alla tartaruga di cui sopra, animale tenero e curioso che si affaccia per la prima volta dal suo guscio, così com’è. Alcune tartarughe sanno fare molta strada…
Voto: 7
Fabrizio Papitto