THE SEED OF FOOLISHNESS
Fuel Records, 2013
Quando si parla di loro, obbiettivamente, non si può fare a meno di riconoscerne i meriti, perché nel panorama metal si sono conquistati un posto d’onore, a torto o a ragione, al pari delle band d’oltre oceano, tanto osannate dalla critica italica (arrivando a suonare come opening band sia per i Metallica che per i Motorhead).
Per non smentirsi, l’uscita di The seed of foolishness, quattro anni dopo il discusso Pound For Pound che già faceva presagire aria di tempesta, divide gli animi fra i puristi del combat metal che si sarebbero aspettati un incrudimento su tutta la linea e chi avrebbe sperato, invece, in una ulteriore evoluzione nella ricerca musicale della band lombarda.
Tecnicamente impeccabile, veloce e potente soprattutto in The Politics e Pyre of Fire, lascia perplessi sia per la struttura che per gli accenni di growl abbinati a riff nostalgici in Between the lines; affascinante la power ballad Bones e la conclusiva A Moment Of Truth (dal sapore southern), che fanno ben sperare in un nuovo cambio di direzione.
Massoneria, cospirazioni e dietrologia, The seed of foolishness è un urlo contro i poteri (occulti) responsabili della crisi globale che mediante il controllo dei media distorcono la realtà.
Voto: 7
Alessandro Grimaldi Ferraro