THE SEED OF FOOLISHNESS
Fuel Records, 2013
Ogni qual volta si parla degli Extrema è veramente difficile stare alla larga dai pregiudizi e dalle polemiche che da sempre accompagnano le loro uscite (e la loro carriera), come la collaborazione con gli Articolo 31 per il singolo Mollami del ’96 che attirò le feroci critiche dei thrasher più intransigenti.
Quando si parla di loro, obbiettivamente, non si può fare a meno di riconoscerne i meriti, perché nel panorama metal si sono conquistati un posto d’onore, a torto o a ragione, al pari delle band d’oltre oceano, tanto osannate dalla critica italica (arrivando a suonare come opening band sia per i Metallica che per i Motorhead).
Per non smentirsi, l’uscita di The seed of foolishness, quattro anni dopo il discusso Pound For Pound che già faceva presagire aria di tempesta, divide gli animi fra i puristi del combat metal che si sarebbero aspettati un incrudimento su tutta la linea e chi avrebbe sperato, invece, in una ulteriore evoluzione nella ricerca musicale della band lombarda.
Tecnicamente impeccabile, veloce e potente soprattutto in The Politics e Pyre of Fire, lascia perplessi sia per la struttura che per gli accenni di growl abbinati a riff nostalgici in Between the lines; affascinante la power ballad Bones e la conclusiva A Moment Of Truth (dal sapore southern), che fanno ben sperare in un nuovo cambio di direzione.
Massoneria, cospirazioni e dietrologia, The seed of foolishness è un urlo contro i poteri (occulti) responsabili della crisi globale che mediante il controllo dei media distorcono la realtà.
Voto: 7
Alessandro Grimaldi Ferraro