LOGOS
Autoprodotto, 2011
Vorja è un vento freddo che porta un po’ di Europa del Nord in terre calde e soleggiate dove mai lo aspetteresti, per l’esattezza nell’entroterra campano. Ascoltando le traccie di questo album, Logos, ci si sente trasportati da questo vento, dalla vòria, ed è come compiere lo stesso suo percorso. L’impressione che ci lascia è di poter viaggiare dalla fredda Scandinavia degli immensi silenziosi paesaggi glaciali e attraversare musicalmente l’Inverno e la Neve fino ad arrivare a Benevento durante la Notte di San Giovanni diretti al caldo dell’Estate. Come un filo conduttore, come un viaggio intrapreso per arrivare alle nostre radici partendo da lontano perché è da lontano che bisogna partire. Questo quartetto dei Vorja, ex Metem, privi del vocalist, iniziano un itinerario sicuramente nuovo e interessante con Logos. Le sonorità ricordano molto i Sigur Ros ma non tanto per l’influenza musicale quanto per la chiave di lettura usata del proprio territorio come punto di partenza. L’album si apre con temi freddi gelidi con l’Inverno e il Sabato e il Volo forse tra le più belle stilisticamente con un trasporto di sonorità e melodie che si fanno molto ascoltare. Nel brano Inverno c’è una tensione crescente e costante che si avverte nei riff ce he si dipana solo nel Sabato e il Volo, una vera e propria esplosione liberatoria di chitarre graffianti e giri di basso mozzafiato.
Con l’ultimo brano, Neve, una delle migliori dell’album, si percepisce il freddo del Nord, con suoni e melodia che ritrovano solo nel finale quel calore nostrano dove il sole non scalda ma c’è a ricordarti che siamo arrivati a casa.
Ipnosia è la migliore per tecnica. La melodia ti porta lontano, è un viaggio introspettivo personale ricco di sensazioni. Notte di San Giovanni è quasi poesia è quasi favola, si alza tra note perfettamente ben calibrate per sognare tra i falò del solstizio d’estate dove il sole si sposa con Luna. Si arriva così quasi con religiosità estetica ad un finale da brividi che lascia spazio all’Estate tanto bramata. L’album è quasi un peregrinaggio e una crescita personale e musicale, è la storia di una stagione, un viaggio imperdibile.
Voto: 7
G. Montag