Interessantissimo concept album, ben “impacchettato” dall’accattivante veste grafica di Fluon che ne sottolinea alla perfezione le atmosfere, il disco si costruisce sull’Impatto tra un fattore biotico esterno sulla vita, forse la nostra, forse quella di Davide Sar (voce/chitarre/tastiere/programmazione), anima e keystone del progetto Quarzomadera, accompagnato da Tony Centorrino alla batteria e Simona Pozzi ai cori (l’eminenza grigia e voce fondamentale nelle alchimie armoniche del disco). La band lombarda parte da lontano, nel 2000, ed ha alle spalle due album ed un mini cd. All’ascolto ci si immerge in una dimensione sonora così piena, così avvolgente, eppure non ridondante. Un disco veramente maturo, costruito suono su suono; ogni potenziometro sembra esser stato posizionato con una precisione ed una cura veramente perfette. Stupenda l’Asceta, ballad autoreferenziale, essenziale ma convincente, che ondeggia negli arpeggi di chitarra. Le sonorità dell’album sono una summa di new wave, synth pop e post punk (non cadere vittima delle etichette: troppo tardi). Perfetta sintesi tra senso e forma è La Ballata dei Pregiudizi, che unisce liriche oscure e negative con una coralità fatta di delay e suggestive armonizzazioni. L’influenza del rock anni ’70 si mescola con chitarre anni ‘90 (Spore). Rimembranze old-fashioned in Comprendimi (azzardato un paragone con Karate nelle strofe?) e ampi spazi strumentali quasi Pinkfloydiani in Piccoli Scheletri nell’Armadio ci conducono verso un profetico epilogo cantautorale ne La Soluzione: “la soluzione è assolversi”. Bravi davvero.