THE DANCER Ep
Autoprodotto, 2012
Sotto il nome inglese si nasconde Giacomo Manfredi, che ne è il protagonista coadiuvato da vari musicisti, tra cui Enzo Fornione al piano. È proprio il pianoforte a fare da padrone all’inizio dell’album con la title track The dancer e la successiva I’m burning, in cui è il solo strumento ad accompagnare la voce, pulita e polite, come direbbero gli inglesi, forse troppo composta per essere convincente, con uno stile che ricorda i Goo Goo Dolls.
La terza traccia Summer Sky ricorda invece sia come struttura che come suoni Through her eyes dei Dream Theater, specialmente nell’assolo, poi alla fine si apre e la chitarra distorta e la batteria fanno il loro primo ingresso nell’album, spezzando il monopolio voce/piano.
Poi con Chemistry si riprende il plot originario, con l’aggiunta forte del violoncello, un po’ stucchevole, parimenti al testo un po’ scontato. Con Untitled fanno il loro ingresso anche molti effetti computerizzati, come la batteria e campionature varie, oltre alle voci di Elena Bonanata e Deborah De Pasquale, che cercano di dare una loro profondità alla canzone, che mai riesce a colpire come vorrebbe.
Insomma il lavoro è assolutamente ben fatto, però puntare tutto su piano e voce è davvero rischioso. L’obiettivo principale della scelta è quello di emozionare l’ascoltatore, ma onestamente non mi sono emozionato e, anche se ben fatte, nessuna canzone è riuscita a colpirmi; forse sono io l’insensibile bastardo.
Voto: 5
Piergiorgio Castaldi