Le pistole alla tempia

LA GUERRA DEGLI ELEFANTI

Lactobacillus Records/Infecta Suoni & Affini, 2012

“Come gli elefanti che si fanno la guerra, se combattono è l’erba a rimanere schiacciata”, questo proverbio africano è il ritornello della prima canzone e in parte anche il titolo del nuovo album de Le pistole alla tempia, gruppo veneto al secondo lavoro, e rappresenta il pensiero di fondo di questo disco potente, di suoni forti ma anche di ballate ben fatte, che insieme creano un ottimo mix.
La title track e Non ti cercano più aprono, con evidenti echi di Capovilla e de Il teatro degli Orrori, ma anche dei Ministri e in parte Giorgio Canali. Poi arriva Insieme e basta dove il ritmo si ferma e la chitarra e la voce fanno da accompagnamento per una canzone molto più riflessiva e dove il tema della guerra è fuori, e forse la canzone ne guadagna molto.
Si ricomincia a spingere con Ealù e Sylvia, il pezzo migliore a mio avviso, per poi fermarsi di nuovo con Casa Bianca, una ballata che fa da spartiacque per arrivare alla parte finale del disco. Cesare e Figli dei figli parlano di rapporti umani difficili, e la musica con le chitarre molto più effettate seguono questo stato d’animo, e dopo Disintossicarsi sul Garda, si arriva a Nazione sleale, in cui la chitarra, il violino e la voce danno il senso perfetto di quello che lascia questo album, straniamento e rabbia.
Musicalmente davvero ottimo, con cambi di ritmo perfetti e una voce che non imita nessuno, l’unica pecca sono i testi, che per affrontare i temi sociali spesso rimangono un po’ nel prevedibile, ma questo non toglie nulla ad un lavoro davvero ottimo.

Voto: 8

Piergiorgio Castaldi