Alice Tambourine Lover

L’Alice che dà il nome al duo ha una voce che ascolteresti per ore. Che sia acida e rabbiosa, sostenuta da chitarre fuzzose nel contesto psycho/stoner degli esordi, o che sussurri appoggiandosi sulle corde metalliche di una chitarra acustica tra i caldi miagolii di un dobro, come in questa sua recente evoluzione… Quando si può lavorare con un timbro vocale di questa qualità, per il tessuto musicale si tratta soltanto di scegliere la trama più adatta, e in Naked Songs la scelta è spesso ben mirata. L’interpretazione che la vocalist dà ai brani è quella giusta, scandendo i tempi e gli umori dell’ascolto delle nove tracce.
Il cambiamento stilistico nell’approdo dagli Alix al duo Alice Tambourine Lover da parte di Alice Albertazzi e Gianfranco Romanelli (erano rispettivamente voce e basso negli Alix) è sostanziale. Ricordiamo che gli Alix sono stati una band di un certo rilievo: hanno calcato il palco dell’Heineken Jamin’ Festival nel 2000 e ottenuto attenzione europea negli anni successivi, fino all’ottima recensione sulla britannica Kerrang!. L’influenza della vecchia band in Naked Song si rintraccia nelle atmosfere, calde, cupe, talvolta lisergiche. La componente psichedelica è ancora presente. La slide guitar blueseggiante si distende, si ripete ossessiva, si avvolge su se stessa tra vagiti di wah. Fa il suo dovere. Le melodie fanno il resto.
 

di Alberto Sartore