Eccoci al nostro secondo appuntamento. Come promesso partiremo dalla DAW (Digital Audio Workstation) e dalle sue funzioni basilari.
La Daw, come detto in precedenza (vedi articolo introduttivo), è un programma host, che può ospitare altri programmi, detti plugin, di varia natura e genere. Una delle sue funzioni principali è quella di rappresentare un’interfaccia grafica tra il nostro strumento, scheda audio, microfono, ecc.. e il nostro suono codificato e registrato. Tra i principali e più noti DAW ricordiamo: Logic, Cubase, ProTools, Live ma ne esistono molti altri.
Prima di partire è necessario fare un attimo di chiarezza sulle impostazioni da utilizzare per la registrazione.
Nelle preferenze del programma è possibile settare due parametri molto importanti: il sample rate e i bit.
Il sample rate (44.100 hz, 48.000 hz, 88.200 hz), rappresenta il numero di “fotografie” che il programma fa al nostro suono in un’unita di tempo (1 sec). Se ad esempio impostiamo 48.000 hz, noi sapremo che ogni secondo, il programma scatterà 48.000 volte delle istantanee, che messe insieme, daranno come risultato la registrazione finale. All’aumentare del sample rate, aumenterà anche il carico di risorse da parte della CPU. Io raccomando per un uso casalingo di utilizzare 44.100 hz.
Di solito in studi di registrazione professionali si è soliti impostare il valore a 88.200 hz, semplicemente perché i plugin che applichiamo alle tracce, tendono a rovinare il suono, e avere del margine in più può far comodo.
I bit rappresentano la risoluzione delle nostre fotografie, più è ampio il valore e maggiore sarà il numero di informazione e la possibilità di gestire un valore in db più alto. Parametri alti ci permettono di gestire al meglio la dinamica, senza distorsioni indesiderate.
Il nostro valore di riferimento è di 24 bit.
Lo standard utilizzato dai cd è di 44.100 hz per 16 bit, quindi sarà necessario esportare i nostri lavori finali in questo formato, per permetterne la lettura. Non preoccupatevi nel passare da 24 a 16 bit, la risoluzione in eccesso verrà trasformata in armoniche che arricchiranno il suono.
Comunemente una DAW permette di creare una serie di tracce con diverso formato.
Premendo aggiungi (o il simbolo +) sarà sicuramente possibile scegliere tra:
Traccia Audio (per registrazioni tramite microfono)
Traccia Midi (per strumenti virtuali)
Nelle tracce audio è possibile scegliere tra mono e stereo. Di solito è raro effettuare una ripresa stereo (2 o più microfoni contemporaneamente), si preferisce difatti scegliere sempre una o più riprese mono da trasformare in stereo (chitarre, voce, cori, batteria).
Ad esempio, nel momento in cui vogliamo riprendere il suono di due panoramici per la batteria, registreremo in contemporanea con 2 microfoni, ma utilizzeremo 2 tracce separate in mono, che daranno come risultato (se correttamente settati), un suono stereofonico.
Le tracce midi invece sono semplicemente degli input, disegnati su un pianoforte virtuale, che vengono letti da uno strumento virtuale che li trasformerà in materiale audio.
Ogni traccia audio presenta delle funzioni specifiche:
Solo (S): mette in muto tutte le altre tracce, tranne quella selezionata.
Muto (M): silenzia la traccia selezionata.
Input o monitor (I): permette di ascoltare in diretta, il materiale che stiamo per registrare.
Record (R): predispone la traccia selezionata per la registrazione.
Freeze (fiocco di neve): blocca la traccia con le impostazioni settate fino a quel momento (tranne il volume). Serve per alleggerire il carico della CPU dai plugin caricati. Questa funzione spesso non è visibile, è da settare tra le impostazioni della traccia (di solito tasto destro sulla traccia e preferenze).
Pan (è una rotellina spostabile verso destra e sinistra): serve per collocare un suono su una cassa piuttosto che un’altra.
Un’altra funzione da conoscere assolutamente nella nostra DAW è il click o metronomo, che si esprime in bpm. Dobbiamo essere consapevoli che questo è il nostro unico punto di riferimento all’interno del progetto, e ci serve per effettuare regolazioni o tagli di loop senza andare a orecchio.
Non tutte le band utilizzano questa funzione. In rari casi, per avere più groove, si preferisce effettuare una ripresa di tutto il gruppo contemporaneamente senza attivare il metronomo come riferimento. Ovviamente in questo caso, bisogna affidarsi alla bravura dei musicisti. Per non rischiare, noi invece dovremmo sempre registrare singolarmente ogni strumento attraverso il click. Di solito si preferisce creare una traccia di chitarra, che funge da linea guida per gli altri strumenti, e poi mano mano aggiungere ogni singolo strumento sino ad arrivare alla voce, se presente.
Per concludere, una cosa fondamentale da sapere riguardo la registrazione e l’esportazione del materiale audio: mai andare in clip!
Quando inseriamo il jack nella nostra scheda audio, sarà necessario controllare sempre che il livello di ingresso del segnale non sia eccessivo e faccia scattare una spia rossa sulla scheda. Per fare questo, suoniamo la parte più aggressiva del nostro brano e abbassiamo il livello d’ingresso, fino a quando non ci sarà nessuna luce rossa, ovvero nessun clip.
Stessa accortezza dovremmo avere nel momento in cui esportiamo il nostro lavoro completato: il segnale della traccia master (rappresenta la somma di tutte le tracce presenti nel mix), non dovrà superare mai lo 0db, che è il limite massimo del digitale.
Superando questa soglia, così come nel clip delle nostre registrazioni, daremo luogo a distorsioni digitali (da non confondere con le distorsioni “buone” tanto ricercate nelle chitarre). Queste distorsioni sono infatti particolarmente fastidiose per il nostro orecchio, oltre ad essere pericolose per gli impianti nei quali metteremo i nostri lavori.
DAVIDE PUCILLO
Vi aspetto con il prossimo appuntamento: Recording & Panning.
Se avete dubbi o domande potete contattarmi qui: pucdav@tiscali.it