Violassenzio

NEL DOMINIO

Alka Record, 2012

Ascoltando quest’album si ha un senso di claustrofobia, e penso sia quello che i Violassenzio volessero creare con quest’opera, con un particolare accento ai “numeri” che tutto controllano e tutto decidono e uccidono in questo mondo (Ho visto numeri/seppellire uomini/io ho visto… recita una delle parti iniziali del disco).

Le musiche rispecchiano questo senso che il testo lascia intendere con qualche parte strumentale che ricorda Ok Computer per esempio in Rinchiusi in una scatola, con forte presenza di chitarre distorte e effettini molto metallici.

È forte la critica alla società attuale e sembra davvero rappresentare il pensiero di molti giovani italiani (Della vita della gente han deciso sempre loro/ indossando la cravatta per ridarsi un decoro si ascolta in Amo chi sogna).

Alla fine di Nel dominio pt2 c’è un evidente richiamo al riff e alle sonorità di Time dei Pink Floyd e alla canzone successiva ci sono degli orologi che ticchettano, ecco penso che questo sia stato davvero un ottimo espediente perché il disco lascia quel senso di cupezza e di amarezza della celebre canzone e appunto come direbbero i Floyd “Hanging on in quiet desperation is the english way”, non è solo il modo inglese ma anche quello italiano in questo momento, e i Violassenzio l’hanno espresso molto bene con questa loro opera.

Voto: 7.5

Piergiorgio Castaldi