TERAPIE DI FANTASIA
Latlantide, 2012
Il timbro vocale ricorda Lucio Battisti, e anche le melodie lo richiamano molto, ma non tanto per volontà di omologazione quanto per una inclinazione naturale. Si sente che le canzoni sono state realizzate seguendo il proprio istinto e lasciando davvero poco all’arrangiamento o alla post-produzione. Le linee melodiche a volte sono troppo forzate, come in L’autostima o in Fantasie. Sia per le chitarre ritmiche ed elettriche che per gli effetti usati tutto suona come il Battisti degli anni ’80, ovviamente il paragone è un po’ difficile da sostenere, anche se è da apprezzare la facilità e l’orecchiabilità di melodie che non vogliono essere delle hit ma delle pure canzoni pop.
Forse il miglior brano dell’album è La mia vanità in cui più si coglie una vena personale e la tonalità quasi steccata della voce ha un gradevole effetto. Molto orecchiabile è Semplice e pura che rimane molto facilmente nella memoria grazie al ritornello ficcante, anche se certo non originalissimo. Nel suo totale, risultano piacevoli le dieci tracce dell’album anche se non si può dire che sia una boccata di novità nel panorama musicale italiano.
Voto: 5.5
Piergiorgio Castaldi