Supernova

SUPERNOVA

Autoprodotto, 2012

I toscani Supernova escono con il loro primo album proponendo un pop/rock molto melodico con forte presenza di chitarre elettriche protagoniste di molti assoli, insomma seguendo una scia molto classica che in Italia è stata pienamente sfruttata.
Il suono è rotondo e pieno, e la voce di Michael Zanni è possente ed adatta al genere anche se certamente non molto caratteristica e sicuramente uno dei difetti maggiori è la mancanza di originalità nel complesso del lavoro che suona tutto di già ascoltato dai vari Deasonika o Le Vibrazioni anche se forse il gruppo che più mi ha ricordato sono i Modà, che tanto successo stanno avendo mescolando il pop/rock con testi molto sdolcinati.
I testi sono davvero adolescenziali e onestamente questo, almeno per me, è stato davvero il punto più debole dell’album: cantare in italiano è difficile e si sa che la nostra lingua non offre la musicalità e la capacità di adattamento dell’inglese, ma la scelta delle parole è fondamentale quando il pubblico è capace di capirle e i testi dei Supernova sono davvero troppo fuori luogo, a meno che appunto non si sia voluto ricreare quel filone che sta sfondando ultimamente.
Ultimi due appunti: la cover di “Ordinary world” dei Duran Duran presente nel disco sicuramente è stata rifatta in modo personale e coerente con il disco, molto fuori tema è invece la bonus track “La giostra (Remix)” in cui una canzone dell’album è stravolta in chiave elettro/dance da BeatM4n, sicuramente ben fatta ma mi ha ricordato gli Eiffel 65 della mia infanzia e onestamente ci sono bastati gli originali.

Voto: 5.5

Piergiorgio Castaldi