Non si capisce come mai ma ogni tanto anche gli scaffali del rock si riempiono di tonno. Gli Hot Tuna di Kaukonen e Casady sono ormai un ricordo per musicofili incalliti che volevano un’altra rotta oltre a quella della compagnia di viaggio Jefferson Airplane. Ma se volete pesce un po’ più fresco allora andate su band come i norvegesi Tuna Laguna o i milanesi Toxic Tuna o su brani come Tuna Stomp (Scott Finch) o Toby Carr’s Difficult Relationship With Tuna (Tom Rosenthal), o ancora singoli di ottima fattura come Tuna Drama dei romani Atome Primitif o il jazz di Tuna Town a firma Frank Catalano e Randy Brecker.Insomma il tonno va di moda, forse per questo nome così piccolo e buffo. E che questo nuovo terzetto veneto – Mike 3rd, alias Andrea Michelon Prosdocimi, Alessandro Arcuri, Alberto Stocco – ami scherzare con le parole lo si capisce già a dare un’occhiata ai titoli: Homeless Omelette, Mafia e Sti Cazzi, Oopsamba. Insomma ci si prende poco sul serio per un disco che va preso così, come un divertissement, divagazioni quasi sempre strumentali con chitarre imbizzarrite come cavalli o – sempre per buttarla sul grottesco magari strizzando un occhio agli Stones – Wild Pony. I Beatles invece ci sono davvero, con un Homage to George Harrison che shakera in un medley Taxman, Here comes the sun e My sweet Lord. Ma i ritmi sono sempre quelli, corse di chitarra alla Dick Dale e rodei strumentali in stile surfabilly (ovvero surf & rockabilly). Niente di nuovo insomma, e come ascolto da camera risultano forse un po’ ridondanti, ma metteteli a una festa o lasciateli a briglie sciolte in un live e il divertimento è assicurato.