POLEMOS
Bedevil Records, 2011/2012
L’ascolto dell’album conferma a tratti la natura programmatica dell’opera. Si scorgono molti elementi di continuità, nonostante le soluzioni musicali adottate siano molteplici e differenti le tecniche di esecuzione. I musicisti si destreggiano bene con tutto ciò che genera suoni, sintetizzano abilmente l’eterogeneità dei materiali che scelgono di impiegare.
Dal punto di vista contenutistico l’impressione è che il programma serva più come canovaccio su cui organizzare la composizione musicale, che come proposta di lettura della propria opera: uno strumento utile più in sede di espressione che di fruizione. L’album presenta suggestioni in tableau più o meno riusciti, che non sempre riescono a comunicare con la dovuta efficacia, o almeno non riescono a mantenere i propositi di sistematicità ed esaustività preconizzati dall’ambizioso progetto. Ma di questo ne sono ben coscienti gli stessi Fauve! Gegen a Rhino, che nel teaser di presentazione affermano: “Non sappiamo se c’è una filosofia dietro i nostri lavori”. In realtà sarebbe prevista, ma il dubbio è più che legittimo.
Ad ogni modo parte musicale e parte narrativa/concettuale si fondono armonicamente. Inserti vocali recitati esprimono riflessioni sulla violenza e sulla natura dell’uomo, alcuni titoli dei brani rievocano celebri battaglie del passato turco e persiano (Ghaznavids-Seljuq, Ottakring, Lepanto, Serse), come esempi storici del differente valore che può assumere una guerra; altri prestiti lessicali provengono dalla cultura greca. Il tema che fa da cornice è la guerra, il conflitto, come il titolo dell’opera palesa (Polemos in gerco antico significa “guerra”). Più precisamente si tratta de «la lotta come modalità di origine dell’evento» (sulla pagina bandcamp del duo vi è una breve descrizione di quello che è il percorso concettuale intrapreso nell’album). Si attinge a piene mani dalla storia e dalla filosofia, rifuggendo la mitologia, con l’intento di fornire un solido sostegno alla riflessione filosofica di cui il progetto si fa carico.
Nel secondo Ep il conflitto è terminato, ma non si è del tutto risolto. “Il marasma successivo all’esito
Un percorso ben ideato, congegnato con minore audacia, ma che si lascia molto apprezzare.
VOTO: 6/10
Agostino Melillo