Arabeski Rock

IL VIAGGIO

Virtual Studio – 2012

Quando prendi un taxi in Marocco, devi sempre trattare sul prezzo. Quanti Dirham merita un vecchio Mercedes, per trascinarsi dall’aeroporto fino a Marrakech centro? A me m’hanno fregato, brutta storia. Tuttavia il ricordo mi serve, anche per ascoltare gli Arabeski. Riecco l’abitacolo e i tappetini dalle fantasie discutibili. La radio marocchina. Questi romani magrebini incuriosiscono anche l’ennesimo Mohammed al volante; l’integralismo dei liuti viene sequestrato dai suoni elettrici, che strisciano dal souk fino ad oasi Prog di occidentale sperimentazione. Sembra una vita con i King Crimson, che si mette a rubacchiare dalle tatuatrici all’hennè, dalle strade brulicanti e dai deserti. Tutto molto realistico, al limite ripetitivo al pari delle nenie incantatrici di quei cobra là. Il Viaggio è di Tiziano Novelli e Claudio Gimmi prima che di altri, membri fondatori e materia grigia compositiva dei 9 passi dell’album, quasi tutti in strumentale, eccezion fatta per un paio di tappe dove qualcuno parla: Introspezione (qualcuno ulula) e l’altra non la cito, non funziona altrettanto bene. Lo spirito raggiunge Essaouira, ad imparare le percussioni Gnawa (vedi traccia omonima) che affascinano colleghi musicisti da Hendrixiana memoria. Ne La Locanda ci sono ospiti iberici, flamencano alle dune. Dei passaggi mi ricordano i livelli egizi di SuperMario (Le 2 lune). Un viaggio nei riad, che ammalia in atmosfere al thè.

VOTO: 7/10

Pablo (paojog@aliceposta.it)