DIARIO DI BORDO A 40° per il II MEETING de L’ARSENALE – (Catania, maggio 2011)

Come avrete sicuramente notato il nostro consueto appuntamento con il Diario di Bordo lascia il posto a qualcosa di più complesso e vasto, anzi stavolta si concentra esclusivamente su un solo evento, ma non disperate, in un’unica occasione avrete modo di leggere di tante piccole e variegate realtà musicali, tutte eccezionali ed esclusivamente indipendenti come piacciono a noi.
Il caldo è alle porte e non oso immaginare cosa significheranno questi due giorni stra-pieni di appuntamenti importanti, la mia borsa stavolta pesa più del solito in quanto le trasferte saranno più lunghe (oltre al block notes mi sono munita di macchina fotografica per documentare ogni singolo momento della rassegna), non mi rimane che augurarvi buona lettura… diario di bordo, parte quinta… let’s go!!!

Già nei numeri scorsi di BF avevamo accennato alle realtà de L’Arsenale, l’ambizioso progetto di una federazione di Arti nata dal genio del grande cantautore siciliano Cesare Basile (che a proposito di ciò avevamo già intervistato, vedi BF38 appunto). Sono state due lunghissime giornate di musica, arte e spettacoli vari, il tutto nella splendida e rivalutata location dello straordinario giardino di Villa Bellini. L’area vastissima è stata attrezzata a dovere, tra bancarelle di artisti dell’artigianato locale, stand di libri, dischi indipendenti, punti di ristoro (anche se devo dire che per nostra scelta di cibo ne abbiamo visto ben poco, ma la birra c’era, eccome…) e due palchi, uno per le situazioni in acustico e l’altro per i concerti veri e propri, su cui comunque si sono dati spazio più o meno una ventina di gruppi.
Prima di occuparci dell’aspetto musicale in sé, come non citare la particolarità che ha preceduto ogni live: sul palco insieme alle band altri esponenti dell’ambito musicale, ma anche del teatro, hanno recitato con maestria delle perle tratte dalla letteratura contemporanea e dalla poesia (lo stesso Basile si è cimentato nella lettura di qualche testo poetico tradizionale)…più in là, su un altro palchetto, piccole rappresentazioni teatrali hanno deliziato gli spettatori interessati e quegli altri che proprio non riuscivano più a girovagare tra le varie attrazioni che il meeting offriva!
Nessuna scaletta stilistica particolare, il panorama musicale che mi si presenta è vastissimo: si passa  dal cantautore ricercato, al rock duro, senza un’apparente logica.
Inutile dire che per il semplice fatto di aver partecipato alla rassegna e per aver comunque superato stress vari legati agli spostamenti e all’organizzazione stessa dei live, tutti i gruppi meritano hanno meritato enorme stima, ma ad onor di cronaca, eviterò di menzionare quelli che proprio non si sono distinti per bravura o che comunque secondo me hanno ancora un po’ di strada da fare… (naturalmente l’ordine non è quello di esibizione ma solo quello che sono riuscita a carpire dai miei appunti, presi praticamente ovunque…)

Tra  i live più commoventi e “essenziali” c’è sicuramente quello del maestro di cerimonie CESARE BASILE che sta presentando  l’ultimo eccellente lavoro “Sette pietre per tenere il diavolo a bada”. Inutile dire che la grande bravura di Basile può anche fare a meno di superflui “gingilli” musicali, tutto è mistico e perfetto anche solo con un sottofondo di chitarra. Ad addolcire poi le crude storie narrate  dal cantautore catanese, una dolcissima Dina Basso recita versi poetici contemporanei più che attuali.
Sullo stesso palco, rinominato Ciccio Busacca per l’evento un live  caratterizzato da un’intensa atmosfera teatrale; la storia è quella di un ragazzo, innamorato e confuso, perso nei meandri di una Palermo più che popolare. Il progetto ha il nome di TEATRI RIFLESSI e il giovane avventuriero è Riccardo Serradifalco (già componente degli “Accura”), il risultato è molto verace, ma divertentissimo.
Dall’altro lato, sul palco dedicato a Danilo Dolci, si contendono l’attenzione del vastissimo pubblico grandi nomi del panorama indipendente italiano:
DI MARTINO BAND – capitanati dall’ex Famelica Antonio Di Martino, hanno visto nascere da poco il loro primo progetto in studio, l’interessante “Cara maestra abbiamo perso”, prodotto dallo stesso Cesare Basile e che è caratterizzato dall’irriverenza e dall’ironia dell’eclettico autore. Il live è una decisa testimonianza di tutto ciò, pacato, diretto e intelligente.
LOCOMOTIF – una realtà musicale che si è fatta spazio molto lentamente e quasi con riverenza artistica. Sul palco sono in tre, nell’album pure: una voce delicata, un vecchio pianoforte ed una batteria accondiscendente. Nel dar vita a “Twimog” sono stati ispirati, a loro dire, dai sogni, dalla luna, dal circo, da Matisse e Modugno, tanti frammenti diversi che insieme hanno sprigionato le intense canzoni del disco, nato, cresciuto e suonato orfano di chitarra.
ENTROFOBESSE– devo dire, una delle più belle sorprese che mi ha riservato il meeting…un po’ come la storia di Dottor Jeckill e Mr Hyde, ho conosciuto ai piedi del palco quattro simpatici ragazzi di un paesino di provincia, spigliati, ma soprattutto “normali”…sul palco avviene la “mostruosa” metamorfosi, mi ritrovo ad osservare lo show di tre notevoli musicisti e un folle cantante stuntman, che assecondando il loro sound punk molto “new stile” ne hanno combinate veramente di tutti i colori. Il lavoro in studio degli Entrofobesse si chiama “Behind my spike”, un grazioso esempio di come il post-punk andrebbe suonato, ma live, credetemi, è tutta un’altra (spettacolare) storia.
ULTRAVIXEN – se non fosse che comunque i nomi dei componenti del gruppo non mi sono affatto sconosciuti sarei tentata a credere che un aereo è appena atterrato dagli Stati Uniti di altri tempi…Lo stile (e non solo quello musicale) degli Ultravixen ha il sapore del Rock&Roll old school, ma arricchito delle nuove sonorità del rock duro di oggi. Il disco “Avorio erotic movie”, concilia le vecchie ballatone americane e i suoni wave, mozza il fiato ed è stato distribuito persino in Nord America e Giappone.
NAKED MUSICIANS – Apparentemente una comitiva di pazzi con degli strumenti in mano, nel dettaglio sono parte di un progetto sperimentale che si divide tra la musica e il teatro d’avanguardia, un cammino musicale guidato, dove non si suona leggendo uno spartito, ma interpretando i suggerimenti gestuali di Francesco Cusa, noto batterista e direttore di questo insolito progetto, che ha trovato un interessantissimo metodo per “svecchiare” il jazz.
WAINES – che dire, stavolta non servono tantissime parole…amati ormai da un vastissimo pubblico in tutto lo stivale, osannatissimi dalla critica specializzata, vantano collaborazioni illustri e cast di attori stellari nei loro video e sono palermitanissimi (un po’ di sano e patriottico onore!). “STU”, ultimo disco dei Waines, live è un gran bel casino, di quelli che continuano dentro al cervello anche quando la musica è finita…ho goduto come una ragazzina ebete davanti alla sua prima barbie (perdonate il paragone poco indie…). Non c’è storia, meritano il posto d’onore che hanno.
IOTATO’LA – e in questo caso invece vorrei spendere milioni di parole…
Due donnine sul palco (date le proporzioni minute) armate di tutto punto, con chitarra in spalla e casse, grancasse, piatti, sonagli e timpani che spuntano praticamente da ogni lato. Stiamo parlando di Serena Ganci (la “parte” jazz e romantica, la voce delicata e l’eleganza del duo) e Simona Norato (l’anima rock, sensuale e decisa), insieme danno vita ad un intreccio sismico, meravigliosamente glamour-rock e ad uno spettacolo di disilluso divertimento, caratteristiche peculiari dei testi intelligenti delle loro canzoni.
Avrei ancora moltissimi nomi da proporvi, ma lo spazio è quello che è e ne ho già abbondantemente abusato (credo!), solo qualche ultimo spunto per consigliarvi cosa dover ascoltare oltre ai nomi già citati: i GENTLESS3 (e il loro rabbioso fuoco del rock sperimentale), i FELDMANN ( nuovo progetto blues dei noti Massimo Ferrarotto e Tazio Iacobacci, il cui ultimo lavoro è “Immaginary bridge”), gli OMOSUMO (che ci hanno fatto sudare non poco con il loro sound elettronico spettacolarmente rockeggiante) e i CLOUDS ON A POCKET ( sublimi esecutori di un piacevolissimo pop dal sapore dolcemente acustico).

Beh, tutti gli altri, secondo me o sono stati penalizzati dall’audio, o si sono penalizzati da soli non essendo stati all’altezza.
Come non citare poi l’interessantissimo spazio espositivo dedicato ad artisti emergenti della fotografia e delle arti grafiche in generale…hanno esposto tra i tanti NOT SO ACADEMIC, LELIO ZUCCALA’, FLORIANA GRASSO, ALICE SOGNA, VALERIO D’URSO e moltissimi altri “talentuosi” esempi di maestria e assoluta originalità.

Negli intervalli “silenziosi” tra un concerto e l’altro (veramente pochissimi devo dire!) abbiamo dato sfogo a tutta la nostra curiosità raccogliendo impressioni un po’ ovunque…ci sono fotografi, intenditori d’arte, qualche scrittore, alcuni giocolieri, ma soprattutto moltissimi musicisti (o musicanti comunque!), alcuni si sentono catapultati in realtà “estranee” ai nostri luoghi ma per questo positivissime, altri criticano lo stile da PrimoMaggio troppo rozzo per un occasione del genere, c’è chi si lamenta dello scarso livello musicale e chi è venuto solo perché crede il contrario…ah, e c’è anche chi passa per caso e si chiede stranito cosa stia capitando (ho visto una comitiva di vecchiette aggirarsi furtive e spaventate nei meandri del meeting!).
Lascio per la fine qualche piccola considerazione non positivissima: qualche pecca forse era legata all’audio dei concerti (soprattutto il primo giorno) e all’organizzazione vera e propria degli spazi, a primo impatto sembrava una sorta di Festa di Liberazione o qualcos’altro di simile, ma nessuna grave lacuna, al contrario l’atmosfera è stata  piacevole e interessante o comunque ha fornito un’occasione di relax molto moooolto particolare.
Altra piccola nota dolente, fatta notare anche dal team de L’Arsenale, la scarsa partecipazione della stampa specializzata alle conferenze che hanno preceduto l’evento, che comunque è stato pubblicizzato in modo costante e appropriato sulle piattaforme web.

Anche stavolta i miei sacrifici sono stati enormi, per non parlare degli spostamenti chilometrici che ho dovuto sostenere (vi avevo già detto che la location del meeting si trova a circa 10 metri da casa mia???),  senza cibo (vedi sopra!), né acqua (vedi sempre sopra!), ma so che voi bravi e comprensivi lettori di BF saprete apprezzare i miei sforzi immani.
Detto ciò (e a parte gli scherzi) spero che anche stavolta la vostra sete di buona musica sia stata esaudita tanto quanto lo è stata la mia, che comunque già da ora cercherò di scovare altre interessanti novità musicali da sottoporvi (potreste suggerirmi qualcosa voi ogni tanto però dato che sapete come scovarmi!)
Stay (freaks) on the road…
(Maruska Pesce – purpetz.mska@hotmail.it)

Se siete interessati alle attività de L’Arsenale il sito è: www.larsenale.org
Se invece siete interessati al reportage fotografico del meeting le foto sono pubblicamente disponibili sul profilo facebook “IndieMska Pesce”.