Lo-fi da camera, come da migliore tradizione, fatto con tanta intelligenza e infinito gusto. Già si erano fatti notare in passato con due Ep di straordinaria bellezza ma il primo disco “ufficiale” non delude affatto le aspettative e anzi rafforza il giudizio su una band il cui suono è davvero curato fino all’ultimo particolare. Canzoni quasi da manuale per la loro capacità di contenere quanto di meglio ci aspettiamo dalla musica pop.
Abbiamo approfondito coi diretti interessati.
Per cominciare vi va di raccontarci brevemente la storia dei Farmer Sea fino a questo interessante disco d’esordio sulla lunga distanza?
Abbiamo fatto qualche anno di gavetta, due ep autoprodotti e ben accolti dalla critica, una segnalazione su NME, qualche concorso vinto e moltissimi live, tra cui un Heineken Jammin Festival e alcune aperture di prestigio, come quelle a Girls In Hawaii e Lightspeed Champion. Il disco è arrivato alla fine di questo percorso, lo abbiamo fatto senza fretta e quando abbiamo sentito che fosse arrivato il momento giusto.
Dopo i buoni riscontri dei vostri EP negli anni passati avete avvertito una certa pressione nella realizzazione del disco?
No, perché eravamo convinti del valore delle canzoni e perché lo abbiamo fatto in primis per noi stessi. Abbiamo registrato il disco che volevamo, senza condizionamenti esterni.
Siete soddisfatti dell’accoglienza che è stata riservata al cd da parte del pubblico e della critica?
Le opinioni sono state tutte molto buone, quindi non possiamo che essere soddisfatti. Forse avremmo voluto che se ne parlasse di più ma sono problemi legati alla promozione, all’etichetta… E’ il primo disco, e va bene così.
Il vostro è un suono che ben si addice alle liriche in inglese… ma vi vedremo mai cimentarvi con la lingua madre o continuerete così anche per un discorso di maggiore esportabilità della vostra musica?
Non scriviamo in inglese per un discorso di maggiore esportabilità ma perchè ci viene naturale esprimerci in questa lingua, dato che la maggior parte dei nostri ascolti è di matrice anglofona. Detto ciò, non escludiamo a priori nessuna possibilità, diciamo che ci piacerebbe ma al momento non siamo ancora pronti.
Quali sono gli artisti che pensate in qualche maniera possano aver influito maggiormente sulle vostre produzioni?
Dinosaur jr, Yo la tengo, R.E.M., Broken social scene, dEUS.
Al momento siete impegnati con i concerti o siete già al lavoro sulle nuove canzoni?
Entrambe le cose. Siamo già a buon punto con la scrittura del disco nuovo, è un periodo di buona creatività. Stiamo testando le nuove canzoni nei concerti che nel frattempo continuiamo a fare, e siamo davvero molto soddisfatti di come suonino. In più da un anno a questa parte abbiamo anche allestito un set acustico che ci permette di suonare anche in posti più “intimi” e raccolti.
Chiudiamo chiedendovi di segnalare qualche artista delle vostre parti ai lettori di BF!
Drink to me, Verlaine. Due band eccezionali.
(a.p.)
Per saperne di più: www.farmersea.it – www.myspace.com/farmersea