Spille-Pins

Oggi mi è arrivata la macchinetta crea spille, ordinando le cose da internet ho scoperto che il 90% delle volte mi inculano, del restante 10% il 6% arrivano rotte e il 3% arriva un’altra cosa rispetto a quella che io volevo.
Questa volta rientra nell’1%  quindi sono felicissimo e mi metto subito all’opera, è da anni che sognavo di avere una macchinetta del genere, e da anni ho tenuto via immagini carine da ritagliare e inserire come pins da sfoggiare in tutta libertà.
Si possono fare di diverse misure, ma tutte ovviamente circolari; inizio con la misura più grande, diametro 5cm con la scritta più geniale che mi viene in mente:
Vuoi perdere la verginità?
E sotto come risposta:
Chiedimi come!
Lo sfondo rosa pastello è perfetto e il lettering molto accattivante, applico, spingo inserisco, ed ecco la mia prima spilla fai da te!
Fantastico, passo alla seconda, non cambio il calibro e penso ad un’altra mitica frase:
Vuoi perdere peso?
E sotto come risposta:
Caga!
Il colore bianco, con un lettering che ricorda le confezioni dell’Aspirina anni ’50 o forse della Citrosodina, non ricordo bene.
Cambio diametro passo a quello più piccolo, una misura standard di quasi tutte le spille, circa 2cm di diametro, e qui penso ad un soggetto, le scritte verrebbero troppo piccole e poco impattanti, come prima cosa ritaglio due capezzolini da play boy di luglio, li incollo su uno sfondo nero e stampo la spillina, poi li provo ad applicare su di una maglietta nera per vedere come stanno, devo dire che fanno la loro porca figura.
Poi cambio di nuovo diametro, una via di mezzo 3cm o qualcosa di simile, ho in mente una nuova scritta:
Dio è vivo, ma è al cesso.
E inizio a stamparne a raffica: Dio è un astronauta perso nel cosmo – Dio mi ama ma io no – Chi è senza reggiseno scagli anche le mutandine – Dio è morto ma io no – Gesù ti vede ma è astigmatico – Oggi sono mestruato – Dio ti ama, sul marciapiede – Santifica ogni giorno la Santafica – e molte altre.
Direi che come inizio non è male, potrei stampare ora quelle con le immagini, visi, parti del corpo e anche pezzi meccanici, oppure parti di elettronica, però mi è venuta un idea migliore, riprendo il calibro da 5cm, preparo la macchinetta e con photoshop elaboro una mia foto, solo il volto; inserisco un prezzo tipo catalogo di super mercato e la stampo.
Ritaglio il tutto e la inserisco nella spilla che sto creando; il risultato finale è fantastico, il prezzo, non ve lo dico, tanto chi mi compre-rebbe?
E per finire chiamo un mio amico, e gli comunico che posso stampare le spille per il suo gruppo, si chiamano “I terribili pruriti anali e vulvari incurabili nell’età senile”, gli chiedo se vuole tutto il nome o se può andare bene anche uno pseudonimo, che ne so tipo:
I T P A E V I N E S
E lui mi manda al diavolo dicendo che sembra Itpae Vines, una marca di vini californiani scadenti da due soldi, allora gli propongo solo Vines, e lui mi dice che c’è già un gruppo Australiano che si chiama così, e no va bene; e allora a questo punto ITPAE, ma anche quello niente, perché dopo una ricerca in Internet risultava essere una scuola o qualcosa che aveva a che fare con una marca di Yogurt.
Allora lo mando a cagare e mi rimetto a fare spilline per i cazzi miei.
Suona il telefono, rispondo ed è ancora lui, che ne dici di: ITE PRANE VUINNE ETSE, sembra latino e in internet non esce nulla, sono le prime due lettere di ogni parola, bla bla bla.
Accordati, la prossima volta non dirò più niente a nessuno dei miei acquisti, cazzo non è possibile che quel somaro mi abbia portato via quasi un terzo di racconto per parlare di lui.
(Marco Deliri )