Quando la parola e le immagini non si vogliono omologare. Manuali di idee e stimoli alternativi, raccolte in pagine non convenzionali. A tu per tu con i nuovi incubatoi del pensiero e della creatività.
A cura di Manuela e Alessia
Bang Art
Intervista a Sebastiano Barcaroli (ideazione, progetto editoriale e grafica)
Dai creatori di Stirato insieme a Coniglio Editore, un’altra diavoleria editoriale…è in edicola il bimestrale Bang Art… ce ne parli?
Lo ‘sparo di partenza’ l’ha dato l’editore Francesco Coniglio, che conoscendo il lavoro che facevamo con Stirato dal 2003, ha deciso di scommettere su una rivista a distribuzione nazionale. La domanda da cui è partito tutto è stata : “Tu come la vedi una rivista che parla di ‘queste cose’ adesso?” La risposta da parte nostra è stata “Adesso è il momento di parlarne”. ‘Queste cose’ sono il mondo dell’illustrazione, del design più ricercato, del coolhunting e in generale dell’arte ipercontemporanea (pop-surrealismo, art toys, streetart).Argomenti che per i curiosi sono noti e assodati, ma che per i più rappresentano ancora un universo sconosciuto. Abbiamo subito colto l’occasione e dopo un w/e c’era già il moke – up del primo numero. E mentre con Stirato dovevamo limitarci alla grandezza e al numero delle immagini, ad esclusione dell’esplosione del poster, con Bang Art ci siamo potuti concedere immagini a doppia pagina, finalmente! L’idea di base, per quanto riguarda i contenuti però non si distanzia da Stirato. Il tono è sempre quello ‘Guarda e impara’… diciamo che ci piace essere un po’ arroganti.
Soddisfatti del risultato di questo primo numero?Guardandola è come la volevate?
Per il primo numero ho consumato tutto lo stress di un anno ma siamo contenti del risultato. Il nostro lavoro è quello di instradare la curiosità delle persone verso queste forme d’arte che nelle riviste specializzate più verbose sono relegata alla nicchia. Come facciamo con Stirato, diamo numerosi link, lasciamo molte strade aperte, invitiamo il lettore ad approfondire ciò che legge ed a andare anche oltre. Scelte coraggiose che richiedono una lettura attenta. Nelle interviste ad esempio, abbiamo evitato di inserire le biografie degli artisti. Si entra direttamente nell’argomento senza sapere chi sia l’intervistato, ma dalle domande si può estrapolare molto della vita del personaggio. Anche nell’editoriale non parliamo mai della rivista, ma lo utilizziamo come un’occasione in più, di dire ciò che cosa abbiamo pensato mentre stavamo realizzando il numero. Poi ci siamo divertiti a sperimentare cose diverse: dalla ricetta d’artista, all’oroscopo di coppia.
Chi sono i ‘Bang redattori’?
La rivista vive delle sue tre anime: La rivista vive delle sue tre anime: la mia che si riconosce nelle pagine dove immagini e parole si accumulano come pezzetti di lego. Gli articoli più ariosi dal punto di vista grafico ed in cui le domande sono più ficcanti hanno la mano di Siriana Flavia Valenti. poi ci sono gli articoli di Andrea Sanguigni Zvetkov che rappresenta la nostra anima oscura. Sono stati definiti deliranti, è una cosa di cui andiamo molto fieri. Altri collaboratori sono Eleonora Tiliacos, Alessio Trabacchini, Eva Macali…Ci piace che le differenze fra gli stili emergano all’interno della stessa rivista.
Una piccola provocazione… in una scena pullulante di riviste dedicate alle arti figurative, di un’altra se ne sentiva davvero il bisogno ?
C’è sempre bisogno di un’altra rivista, anche se non la pensano cosi gli ambientalisti..scherzi a parte. Io credo che sia necessario dare il giusto rispetto alla carta stampata. Al giorno d’oggi a fare le riviste sembrano essere diventati capaci un po’ tutti, ma non ci si improvvisa grafici redattori o coordinatori di una rivista. Alle volte sono media a cui si approda perché fa cool, ma senza avere una cultura del magazine o del visual magazine. Durante il nostro percorso, troppi ne abbiamo visti di improvvisati ‘magazzinari’ che forse dovevano fare i magazzinieri.
Perchè Bang Art è diversa?
Perché le altre riviste sono tutte terribilmente uguali…Bang Art è una rivista che sa cosa sta dicendo, conosce le persone che ci lavorano e gli artisti che presenta. E raramente parliamo di cose che non ci piacciono. Anche se ci siamo ritagliati uno spazio, chiamato Panzer 9, dedicato al ‘parlar male’ di ciò che non ci piace, dai libri agli oggetti. Compriamo la cosa che non è di nostro gusto e con sommo divertimento gli diamo fuoco. Poi la fotografiamo ed esponiamo le motivazioni del gesto per giustificare questi atti di piromania folle.
Il lettore ideale di bang Art?
Il lettore ideale per noi, deve possedere un’unica e fondamentale qualità che è la curiosità. Chi legge Bang Art, dovrebbe lasciarsi vivere da quello che vede, non terminare la lettura alla rivista, ma esplorare ciò che si muove intorno agli argomenti trattati. Partendo da Bang Art si collega ai siti che segnaliamo, va alle mostre che consigliamo, e magari compra il libro che bruciamo. Se Stirato era una mappa dell’arte, Bang Art è la guida.
In tempo di crisi l’editoria è quella che più ne risente e l’arte idem. Con che armi sconfiggerete le nere previsioni del 2009?
Con le armi da fuoco che fanno ‘bang’, con i fuochi d’artifici, nonostante tutto esplode
In cosa consiste il Bang Art tour?
L’idea del tour è quella di accompagnare ogni singola uscita con una serie di feste e party, anche più per lo stesso numero della rivista. Ogni evento è nel segno dei temi trattati e alle volte si creano dei legami veramente particolari. Per esempio il prossimo numero sarà a base di vampiri, Star Wars e Cina. Argomenti differenti, che invece si legano e si vanno ad incrociare. E anche i prossimi tour avranno come tema, feste dedicate ai vampiri sessualmente intraprendenti, icone illuminate da lanterne rosse e viaggi alla velocità della luce verso pianeti sconosciuti!
Per informazioni: www.bangart.it – info@bangart.it