L’ ultimo mese (dicembre-gennaio, n.d.r.) è stato molto particolare per la musica a Roma. La qualità, per l’ appunto, ci ha sommersi. Questa dote ci è stata portata da musicisti, band, che vengono da lontano. Dagli anni novanta. Un vagone carico di ricordi, attualità, e ancora di grandi prospettive.
Il nostro viaggio tra i locali romani che hanno ospitato concerti di una certa qualità inizia il 13 dicembre dell’ anno ormai andato in quel del Circolo degli Artisti a Roma.
Davanti agli occhi un ragazzone che coinvolge il pubblico, si lascia coinvolgere, in un incessante, vero e proprio, show. Questo è Bugo, ormai divenuto adulto e capace di gestire al meglio il palco. Il nuovo album, “Contatti”, lo lancia di netto tra le realtà più solide della musica italiana. Energia è la parola che accomuna Cristiano Bugatti, la sua band, e la gente. Da C’è Crisi a Nel Giro Giusto, ai synth, ai contatti che non aumentano, al rompersi i coglioni … Bugo ci sa fare! Un linguaggio moderno fatto di ironie, apostrofi e una naturale propensione al genio che ricorda le sperimentazioni tra pop, rock, elettronica e un certo cantautorato nostrano … da Battisti a Beck!!!
Proseguiamo il nostro cammino giovedì 15 gennaio al Mads.
Un uomo e la sua chitarra, tra inediti, Nietzsche, Carmelo Bene, poesie sonore americane, teatralità e un’ eleganza mista a lucida follia nel sapere tenere il palco. Marco Parente sa dare tono alle parole, sa dare un suono alle parole, sa dare del tu alla parola, la rispetta e l’ accarezza, delicatamente. La Mia Rivoluzione. L’ unica pecca sta nel fatto che un musicista di cotanto spessore meriterebbe platee migliori.
Sabato 17 gennaio ancora al Circolo degli Artisti i Paolo Benvegnù non si smentiscono e usano il loro talento e l’ affiatamento per portarci dentro un armonia musicale personalissima. Si inizia con un ricordo, quella Rosemary Plexiglas che gli Scisma portarono in trionfo per tutta la penisola, e si prosegue. La performance si snoda così tra le ritmiche originali e la voce di Paolo che emoziona e non lascia nulla al caso, anzi, ci stupisce. Tra Piccoli Fragilissimi Film e Le Labbra il repertorio tocca picchi elevati con Cerchi nell’ Acqua, Quando Passa Lei, Il Nemico (ultimo singolo con video) e una miriade di alte parole e musica. La band sembra più che mai affiatata e concentrata, dritta, flessuosa, pronta a lanciarsi in grandi lidi musicali. Quei luoghi che gli apparterrebbero di diritto, se non vivessimo nell’ italietta dei mediocri e furbetti!
Giovedì 22 gennaio, Traffic Live Club, Il Santo Niente + El Santo Nada.
Deserto, peyote, il viaggio, il Messico, Pulp Fiction, maracas. E’ da qui che si inizia in questa calda sera d’ inverno con Umberto palazzo a matare e scatenare le sue creature. El Santo Nada ci spalanca la porta delle visioni musicali con delle desert songs ben strutturate e acide al punto giusto. Un vibrare continuo, un viaggiare continuo quello a cui ormai ci ha abituati il nostro caro. Tutto ciò ad anticipare l’ entrata in scena dei redivivi e più che mai compatti Il Santo Niente. Tra le scimmie, le auto fracassate, gli aborigeni e i lamenti di una generazione post, si stagliano nell’ aria le note dei cinque guerrieri. Cosa aggiungere se non suggestioni, emozioni e … complimenti.
Da Umberto Palazzo ai Massimo Volume il passo è breve. Sabato 31 gennaio nel nostro caro Circolo degli Artisti li aspettiamo dalle 21:30.
Un’ ora e … Eccoli, eccolo, “non sono meglio di uno specchio” ? Si, affermiamo che c’è qualità, c’è quantità, c’è forza nelle vostre parole, c’è orgoglio in quello che avete deciso di continuare o solamente riprendere. Lo stacco di chi scrive è tutto asservito alla suggestione che Emidio Clementi e soci rappresentano. Tornano e sembra non essere passato neanche un secondo. Un atto definitivo che non ha visto la propria conclusione. Una forza, magnetica, magmatica, mai involuta e pronta ancora a lasciarci attaccati con orecchie ed occhi a voi. Una foto fissa sulla musica italica che non sbiadisce e si colora, in continuazione. In una sola parola: Massimo Volume. Con la seconda data sold out in quel del Circolo degli Artisti. Il resto … lo potete immaginare.
Dopo tutta questa roba scatta una riflessione. Non vi sembra troppo poco avere solo gli Afterhours a Sanremo? E tutto il resto di cui sopra? Utopia?
Ai posteri l’ ardua sentenza!
(Emiliano De Carolis)