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(Whosbrain Records)
Giorgio Maniglia ci mette batteria e grida, Stefano Spataro aggiunge basso, effetti e voce. Il suono che ne scaturisce nasce da idee e approcci differenti che trovano però un punto d’incontro in nove brani dai tratti violenti e sperimentali che segnano, nel cd omonimo, il debutto ufficiale degli Ada-Nuki dopo due anni di intensa attività live. Un lavoro che mescola suoni, rumori e lingue. Soprattutto dove si utilizza il francese risulta molto interessante il bilanciarsi di una lingua e un cantato “dolce” in contrasto alla violenza e alla spigolosità del suono. Elettropunk? Forse, ma al di là delle inutili etichette un lavoro piuttosto convincente.
(a.p.)
Per contatti: www.myspace.com/adanuki