Vivianne Viveur

Vert
(Seahorse recordings/Goodfellas)

Canzoni cupe e romantiche a soffiare via i pensieri molesti. E a farne venire altri. Più pericolosi. L’immagine è gotica-liberty, le melodie a tratti tintinnano, la voce è alienata e intona poesie sentimentali, incantate e ritorni di fiamma in giorni di pioggia. No, l’allegria non è la casa dei Vivienne Vert: si scava nel profondo, si discostano tende, vestiti e corpi in versione art-rock. Dopo l’esordio The art of arranging flowers nel 2007, ecco il nuovo lavoro per la band italiana che dal 2001 ha scelto Londra come città. E nonostante le 11 tracce seguano una simile ossessione sonora, le fonti d’ispirazione trovano i loro percorsi e scivolano via, come gocce luminose destinate a scomparire (ascoltare: Valerie lake e Come back in a stormy day). Dove erano e dove non sono andati i Placebo.
(ADL – lessia.deluca@gmail.com)
Per contatti: www.myspace.com/vivianneviveur