È la mia prima volta a Berlino e d’avventato, quale io sono, ho pensato che, essendo marzo, non ci sarebbe poi stato tutto sto freddo, così ho scelto la mia giacchetta di pelle nera. Invece no, un freddo da assiderarsi il culo. Sapevo del live della band di Eirik Glambek-Boe, i Whitest Boy Alive, ma non che questi avrebbero condiviso il palco con le Rubies, che tra l’altro ancora non conoscevo. Rubies è un trio californiano nato dalle ceneri dei Call & Response, band che ruota attorno alla figura della talentuosa Simone Rubi. In Svezia hanno trovato una seconda casa dove hanno composto e registrato gran parte del loro disco d’esordio Explode From The Center. È un funk molto raffinato mischiato a del bedroom disco e del folk ballabile la loro musica. Convito che le Rubies fossero la special guest della serata mi rendo conto di essermi sbagliato quando sul palco si uniscono a loro i Whitest, giungendo poi ad una jam dove tutti suonano e qualcuno canta ed sono guidati dalle note senza sapere che direzione prenderanno. Ad un certo punto smetto di chiedermi quando finiranno di suonare ed entreranno in scena il gruppo del nerd più famoso d’Europa. Il fatto è che sono già in scena. È una grande famiglia che scalda tutto il club berlinese. Simone Rubi ha una voce incantevole e tiene in mano le redini dei musicanti di Brera o meglio di Svezia. Anche noi non resistiamo e accenniamo qualche passo di danza mentre arriviamo alla fine e Rubies e compagnia bella paiono stanchi. E giustamente direi, sarà da tre ore che suonano e improvvisano. In ogni caso, musica di alta qualità e molta energia. Chiudiamo in bellezza con Eirik alla consolle che spara pezzi da marunza anni ’80 ed elettronica d’eccezione.
(Tommaso Floris)