Forse dirò una gran boiata, ma Theoretical Girl mi sembra l’erede di Kate Bush. Magari esagero, ma quel alone mistico, poetico e introverso che circonda la giovane artista electro pop mi riconduce con la mente alla cantautrice inglese. Le canzoni rimandano a delle influenze ben precise come il post punk girl, electro punk e pop di band come Le Tigre, c’è in più una fortissima vena cantautoriale folk. Le chitarre suonano con eleganza e s’intrecciano tra loro, e in alcune tracce un pianoforte a coda condensa il tutto in pietre grezze e cristalline. La voce è di una sensualità e delicatezza che ti afferra il cuore. Sul palco la teoretica è composta e suona come se avesse una lunga esperienza di live alle spalle, sorseggia a tratti il suo vino rosso e si sposta dal piano alla chitarra esilmente. Peccato che sia accompagnata solo da una bassista (una bellissima caramella) e non dall’intera band e che sia una fredda macchina a tenere il tempo, proprio per questo il concerto ne ha risentito e a volte si aveva l’impressione che fosse un po’ monocorde. Ciò non toglie che Theroretical Girl è dotata di una grande invettiva e freschezza, abilmente è riuscita a combinare dei suoni moderni con altri del passato, mischiando una chitarra fuzzata, una base elettronica e un piano a coda del ‘700. Il live set dura poco, ma è abbastanza per confermare che la strada che percorrerà non sarà breve, uno stile impeccabile e vellutato che ha stretto tutti come in una morsa. Non sono certo da omettere i Cokerocket, la nuova punk band romana quasi tutta al femminile nata dalle ceneri delle mitiche Felt ups, veloci e serrati come la loro esibizione.
(Tommaso Floris)