A dispetto delle canoniche dinamiche promozionali, gli australiani Sodastream hanno deciso da un mese a questa parte di suonare e girovagare per l’Italia. Eccoli sul palchetto esagonale del Jail di Legnano. Ahimè da quest’anno non più cirocolo Arci. Ndr.16 euro d’Ingresso, dunque!!! Karl Smith (chitarra acustica, pianoforte, voce flebile e rantolante) e Pete Cohen (basso e contrabbasso, cori e mimiche facciali) da anni ormai sulla bocca degli addetti ai lavori dell’Indie-pop. Due anime affascinate dalla musica come mezzo per la trasfusione dello stato di Grazia Assoluto. Armonie minimali e divaricazioni spazio-temporali sono gli ingredienti del loro ultimo lavoro “Reservation” registrato per l’etichetta italiana Homesleep. Purtroppo la serata non va come avrebbe dovuto, Karl è influenzato e sul primo pezzo si blocca a metà scuotendo il capo. Cala il gelo in sala finche sale timido un applauso di conforto. Il biondino accenna una manciata di accordi acustici e si rimette in carreggiata, scusandosi infinite volte per la nasalità spiccata della sua voce. Pete Cohen al suo fianco lo guarda fisso per intimargli il coraggio di non abbandonare, intrattiene il pubblico in un italiano perfetto, prende le redine della serata quando sulle note della recente “Warm July” si getta a capofitto nel vortice del trasporto. Pete è una cosa sola con il suo strumento, è uno spettacolo a sé. Rimango attonito ed estasiato per una buona mezzora, attratto in adorazione del potere alienante della musica. Un oretta di ballatine graziose. Purtroppo, per cause di forza maggiore, nulla più.
(Tum)