Interpol – Live At Classico Village, Rome 31/10/2002

Sono saliti sul palco con le loro mise impeccabili e lo sguardo serio e concentrato di chi si appresta a debuttare di fronte ad un pubblico ancora sconosciuto. Così si presentano ai nostri occhi gli Interpol, il gruppo newyorkese ormai sulla bocca di tutti per lo splendido album di esordio Turn on the bright lights, una perfetta sintesi tra new wave e rock. Il biondo front man Paul Banks con voce calda e profonda comincia ad intonare Say hello to the Angel rapendo il numeroso pubblico presente. Suggestionare ed evocare sensazioni profonde. Sembra proprio che gli Interpol siano nati per fare questo. Reggendo i paragoni con band culto degli anni ‘80 come i Joy Division e Smiths, con un solo album sono riusciti a crearsi la loro nicchia musicale. Il segreto? Testi e musiche potenti e raffinate ma con in più un gran potenziale commerciale. Niente male per degli artisti che per rimanere tali, si muovevano nella scena underground di New York e pubblicavano solo ep. Probabilmente non avevano l’intenzione di diventare delle rock star. Ma esserlo diventa inevitabile quando si scrivono canzoni di così forte impatto lirico come NYC o la raffinata The New o la più concitata PDA (sulla quale il pubblico si è scatenato) o ancora l’intensa Stella was a diver and she was always down .Tutti i brani vengono cantati e suonati alla perfezione. E quando il concerto sembra essere finito eccoli ritornare sul palco per rapirci ancora e concludere magicamente una straordinaria performance.

(m.c.)