Noise From The Cellar – Two Days Festival 12-13 Ottobre 2001 Centro Polivalente Fata Morgana, Roma + Intervista

Degli otto gruppi che avrebbero dovuto esibirsi a questa due giorni organizzata da POLYESTER e dal Centro Polivalente FATAMORGANA, solo i Noise From The Cellar sono riusciti a salire sul palco e ad offrire una mezz’ora scarsa di musica, prima dell’intervento della Polizia Municipale di cui si parla nel comunicato a fondo pagina. I nostri propongono un violento noise fatto di ruvidezze e disarmonie reso ancora più interessante dall’aggiunta, in questa occasione, di un sassofonista, che allargava in modo veramente incredibile lo spettro sonoro della band. Nel “backstage” abbiamo scambiato qualche battuta con i componenti del gruppo (Mauro alla batteria, Pierpaolo alla chitarra, Michelangelo al basso e alla voce).

Potete intanto farmi una breve storia del gruppo?
Suoniamo insieme da quasi cinque anni. La nostra line-up comprendeva anche un altro chitarrista e un cantante, che hanno comunque avuto una breve permanenza nel gruppo. All’inizio eravamo un po’ più melodici di ora, poi è stata soprattutto la chitarra di Pierpaolo che ci ha spinti in questa direzione. E poi per due mesi siamo anche stati etichettati come una cover band visto che proponevamo tre pezzi degli Smashing Pumpkins…

Com’è nata l’idea di utilizzare il sassofono in un genere come il noise?
Ci siamo ispirati agli Zu. Questo è stato il primo concerto dove Adriano ha suonato il sassofono. Dobbiamo ancora decidere se farlo entrare in pianta stabile nel gruppo. Diciamo comunque che non ci precludiamo a qualsiasi forma di contaminazione.

Mi ha molto colpito l’utilizzo della voce all’interno dei pezzi. Essendo molto stridula mi è parso quasi come se fosse impostata come uno strumento che cerca un varco tra il muro sonoro eretto dagli altri. Cosa ne pensate?
Sì, è proprio così, anche perché non abbiamo un vero e proprio cantante, quindi ci è parso interessante utilizzarla in questo modo.

Avete in programma qualche registrazione, concerti…
Per il momento ci stiamo concentrando sul lavoro con Adriano. Vorremmo sviluppare queste parti di sassofono e magari dargli un carattere più fisso e meno di improvvisazione. Poi verso la fine del 2001 vorremmo provare a registrare qualcosa anche se per il momento è ancora tutto da decidere.

Attraverso POLYESTER mi pare che si stia formando una bella scena. Come vi ci trovate?
Molto bene. Ci piace molto avere queste possibilità di incontro e scambio con altri gruppi.
(a.p.)